Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Mose, la Regione risarcisce l’ex dirigente «Ho la vita rovinata»
«Sono stati anni di agonia, mi hanno rovinato la vita. Giovanni Artico l’ex dirigente della Regione finito suo malgrado coinvolto in uno dei filoni della maxi-inchiesta Mose, è stato «assolto» anche dalla procura contabile. E adesso la Regione gli riconoscerà un risarcimento di 12 mila euro: soldi che erano stati tagliati dalle sue retribuzioni.
Dopo l’assoluzione, anche sul piano contabile, Giovanni Artico gusta il sapore della rivincita. La Corte d’Appello di Venezia, infatti, nelle scorse settimane ha annullato una decisione del 2015 del giudice del lavoro che autorizzava la Regione a dimezzare lo stipendio dell’ex dirigente finito suo malgrado coinvolto in uno dei filoni della maxi-inchiesta Mose: arrestato pure lui nell’ormai famoso blitz del 4 giugno 2014. E così, proprio la Regione ora dovrà rifondergli circa 12mila euro di retribuzioni «tagliate» ingiustamente. «E chiederemo la restituzione anche degli altri stipendi che il mio cliente si era visto ridurre nel corso del 2015», spiega l’avvocato difensore, Rizzardo del Giudice.
Ma è solo la prima mossa. «Entro un paio di settimane prosegue il legale - faremo causa allo Stato per l’ingiusta detenzione. Il danno alla rispettabilità e all’immagine di Artico è immenso. Per questo la richiesta di risarcimento ammonterà a svariate centinaia di migliaia di euro».
Il trevigiano Giovanni Artico, 57 anni, ex sindaco di Cessalto, era rimasto in carcere per 23 giorni. In qualità di dirigente della Regione, per l’accusa aveva agevolato il gruppo Mantovani in alcune opere che riguardavano la salvaguardia di Venezia, ottenendo in cambio diverse consulenze per l’amico-avvocato e l’assunzione della figlia in una controllata del Gruppo.
Sul piano penale, già in udienza preliminare nel 2015 il giudice aveva lasciato cadere le accuse. Nei giorni scorsi anche la Corte dei Conti l’ha assolto perché «non risulta comprovato che l’attività svolta da Artico fosse dolosamente preordinata ad agevolare il gruppo Mantovani o a effettuare pressioni per ottenere le ipotizzate utilità». Tradotto: non c’è alcuna prova che abbia agito in modo irregolare.
La procura contabile gli contestava un danno da disservizio all’ente di cui era stato dipendente (Artico si è dimesso dalla Regione nel novembre 2015, dopo essere stato assegnato ad altro incarico) quantificato nel 60 per cento delle retribuzioni percepite tra il 2010 e il 2012. Qualcosa come 410mila euro, più spese e interessi.
Ora che anche questa accusa è alle spalle, al dirigente resta l’amarezza. «Sono stati anni di agonia - ha detto - mi hanno pesantemente rovinato la vita».
Artico Sono stati anni di agonia, mi hanno rovinato la vita