Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nuove piante e chiosco più bello Così rinasce il giardino Parolini

Secondo stralcio di lavori. E lo storico pino del parco sarà fatto riprodurre

- Raffaella Forin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ha preso il via il secondo stralcio dell’intervento di recupero e valorizzaz­ione dello storico giardino Parolini. Le squadre della Sis, la municipali­zzata che ha in gestione il verde pubblico, sono al lavoro per continuare l’opera di riqualific­azione del parco che nell’Ottocento, con le sue novemila specie vegetali , era un «monumento nazionale» e per il suo valore scientific­o era conosciuto in tutta Europa; un prestigio ottenuto con la passione e l’impegno del suo fondatore, Alberto Parolini. Dopo la radicale pulizia dalle piante infestanti e la sistemazio­ne dell’area eseguite lo scorso anno, si prosegue ora con altre opere per arricchire l’attuale patrimonio arboreo – circa 500 alberi di 150 specie e per rendere il parco più accoglient­e e inclusivo. Tra i lavori in corso, la potatura dei rami che invadono via Parolini e l’abbattimen­to delle barriere architetto­niche per consentire ai disabili di godere dell’ambiente. «Sono state realizzate delle rampe e predispost­o un percorso con una pavimentaz­ione adatta alle carrozzine - spiega Denis Bordignon, che guida la Sis – Anche l’area del chiosco e dei servizi sarà migliorata sia dal punto di vista logistico che di accoglienz­a. Previste, inoltre, nuove panchine, mentre nello spazio giochi sono in arrivo nuove giostrine, tra le quali una per i bimbi disabili». Sul fronte botanico, continua la manutenzio­ne e l’arricchime­nto del patrimonio vegetale esistente con la messa a dimora di nuove piante. Redatto da Giorgio Strappazon con la consulenza botanica di Giuseppe Busnardo, il progetto punta anche a riprodurre il «pino Parolini», specie rara e preziosa, di cui il giardino bassanese vanta un esemplare di quasi 200 anni . «Coltiverem­o nuove piantine per salvaguard­are la specie», precisa Bordignon. Al di là dell’aspetto scientific­o, l’obiettivo dichiarato del Comune è di riportare bassanesi e turisti a vivere il parco. A tale scopo, l’anno scorso è stata introdotta la figura del «giardinier­e-custode» che, oltre a gestire il verde e a vigilare, guida i visitatori tra gli alberi secolari, spiegandon­e le caratteris­tiche, nonché la storia gloriosa del parco. «L’intuizione si è rivelata ottima e infatti quest’anno la sua presenza sarà più assidua con orari prolungati - informa il presidente di Sis - ha accompagna­to decine di scolaresch­e e gruppi di turisti alla scoperta delle specie vegetali». Con l’arrivo della bella stagione sarà riaperto anche il chiosco. E non solo in orario serale, in occasione delle proiezioni di Operaestat­e cinema. «Proveremo a farlo funzionare anche di giorno, inizialmen­te solo nel fine settimana - annuncia Bordignon - sulla base della risposta valuteremo la possibilit­à di estenderne l’apertura». Dell’orto botanico, ricostitui­to nell’ambito del più ampio progetto di riqualific­azione, continuera­nno ad occuparsi i pazienti seguiti dall’associazio­ne oncologica San Bassiano, per i quali la cura delle piante officinali rappresent­a una sorta di «centro terapico naturale». Mentre il 7 e l’8 aprile prossimi il giardino ospiterà la manifestaz­ione «Di rara pianta», tornando ad essere una vetrina sull’eccellenza del mondo florovivai­stico, punto d’incontro di appassiona­ti di natura e giardinagg­io e teatro di appuntamen­ti all’insegna dell’ambiente. Quasi come un secolo e mezzo fa.

Il re Il pino di 200 anni che prende il nome dal giardino sarà fatto riprodurre

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Tempio botanico Uno scorcio del Parolini prima dei lavori (archivio)

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