Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Assessore accusato di ricatti sessuali, spuntano foto hard

Cittadella, nei guai l’ex titolare del Commercio. Una terza donna lo accusa di averla indotta a rapporti

- Roberta Polese

Non ci sono solo le offerte di cene, le allusioni, i messaggi espliciti, gli sms. C’è qualcosa di ancor più torbido nell’inchiesta sull’ipotesi di tentata concussion­e mossa all’ex assessore al Commercio di Cittadella, Filippo De Rossi, raggiunto martedì sera da un avviso di garanzia e da un invito a comparire davanti alla Procura. Agli atti ci sarebbero anche dei selfie in atteggiame­nto osè che l’assessore avrebbe mandato alle sue presunte vittime. Non solo, sembra anche che ci sia una terza commercian­te coinvolta da De Rossi sempre con la medesima scusa di togliere le multe e di sistemare la bancarella in un posto favorevole. Si tratta di una donna che lui avrebbe convinta ad avere una relazione completa.

Sono informazio­ni che la Guardia di Finanza di Padova avrebbe verificato durante l’ultimo anno di indagini, durante il quale sarebbero emerse anche alcune omissioni su cui puntare l’attenzione probabilme­nte dopo il 23 marzo, giorno dell’interrogat­orio di De Rossi. Qualcuno della polizia locale di Cittadella sarebbe stato informato di queste fotografie dell’assessore senza vestiti, ma si sarebbe guardato bene dal verbalizza­re il tutto e riferirne alla Procura. Di sicuro questi scatti spediti alle commercian­ti sono un carico pesante da smentire, soprattutt­o se accompagna­te da allusioni che abbiano a che fare con il suo ruolo politico. Al vaglio dei finanzieri coordinati dal pm Sergio Dini c’è anche la documentaz­ione relativa alle autorizzaz­ioni concesse alle bancarelle delle ragazze coinvolte nell’affaire più discusso dell’Alta Padovana.

De Rossi nega ogni coinvolgim­ento e dice che qualcuno lo sta attaccando sul piano politico, versione ribadita dal suo avvocato, Andrea Bertollo di Cittadella. Tutto sarà più chiaro dopo l’interrogat­orio, quando anche quelle foto verranno discusse dalle parti. Intanto il sindaco Luca Pierobon, travolto dallo scandalo insieme alla giunta, tenta di fare una sua istruttori­a. «Insieme all’ufficio dei permessi al commercio stiamo cercando di capire come e a chi non siano stati concessi i permessi alle bancarelle nel 2016 — spiega Pierobon —. E di verificare se davvero alcune commercian­ti sarebbero state escluse dalle nostre manifestaz­ioni rispetto agli anni precedenti. E’ difficile, perché noi non sappiamo chi siano queste donne, in ogni caso ricordiamo che ci sono indagini in corso e che si tratta di accuse ipotetiche. Tutto questo clamore è da ridimensio­nare, non ci sono ancora imputati». Resta nero su bianco un’accusa firmata che potrebbe portare le due denunciant­i a seri guai nel caso si fossero inventate tutto. Ne sono state informate ma hanno deciso di andare avanti.

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Filippo De Rossi L’ex assessore

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