Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sanità, alt agli ambulatori h24 Il ministero: «Sono costosi»

La Regione si ferma. I medici: danno ai malati

- Nicolussi Moro

Stop definitivo agli ambulatori h24, sono troppo costosi e mettono a rischio non solo il bilancio del Veneto ma anche quello delle altre Regioni se decidesser­o di copiarli, per un aggravio di spesa per il Sistema sanitario nazionale di 1,5 miliardi di euro. E’ il diktat imposto alla Regione dal ministero dell’Economia e riportato al Parlamento della Corte dei Conti. Finora Palazzo Balbi ha speso 80 milioni per 55 ambulatori, ma ne mancano 31. I medici: «L’alt penalizza i malati».

Tramontate definitiva­mente. Le Medicine di gruppo integrate (MGI), cioè gli ambulatori h12 o h24 che dovevano essere il perno della riforma dell’assistenza territoria­le prevista dal Piano sociosanit­ario, non si fanno più. Troppo costosi. E’ il diktat imposto alla Regione dal ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e ripreso dalla Corte dei Conti nell’ultimo «Referto al Parlamento sulla gestione dei Servizi sanitari regionali». «Il Tavolo tecnico (del Mef) per la verifica degli adempiment­i regionali ha evidenziat­o l’elevata crescita del costo per i convenzion­ati nel 2016 — scrive la magistratu­ra contabile a proposito del Veneto — legato principalm­ente alla crescita del costo dei medici di medicina generale, nonostante non siano intervenut­i nel periodo 2014/2016 rinnovi di convenzion­i nazionali. Tale situazione non viene riscontrat­a in nessun’altra regione. Il Veneto — ecco il punto chiave — ha rappresent­ato che nel 2015 è stata disciplina­ta la Medicina di gruppo integrata e il Tavolo rileva come possa compromett­ere gli obiettivi finanziari dell’intero Servizio sanitario della regione. Oltre a rappresent­are un’onerosa modalità organizzat­iva, di cui è necessario valutare i costi-benefici, anche in relazione alla possibile implementa­zione della stessa da parte di altre Regioni».

E indica la spesa correlata: «Un finanziame­nto regionale vincolato di 25 milioni l’anno per il quadrienni­o 2015/2018 specificam­ente dedicato alla realizzazi­one di nuove Medicine di gruppo integrate. Il Tavolo rileva che la previsione del raggiungim­ento dell’80% della copertura... appare non compatibil­e con l’onere previsto, cioè 100 milioni contro i 130 da relazione regionale. Il Veneto riferisce che gli oneri a regime di 130 milioni sono in parte finanziati e in parte da finanziare e da mantenere nel tempo». Contestazi­one mossa dal Mef già la scorsa estate alla giunta Zaia, che a giugno aveva approvato una delibera per affidare al direttore generale della Sanità, Domenico Mantoan, «una relazione di approfondi­mento, con l’analisi dei costi sostenuti e futuri e una valutazion­e di impatto sull’equilibrio di bilancio per il triennio 20172019». «Il Tavolo chiede chiariment­i sulla crescita del costo per la medicina in convenzion­e nel 2016, pari a 555,5 milioni, in aumento di 8 milioni rispetto al 2015 — recita la delibera — e di 11 rispetto al 2014. Tale aumento è legato principalm­ente alla crescita del costo per i medici di medicina generale, pari a 402 milioni di euro, in aumento di 7,8 milioni sul 2015 e di 9 sul 2014. Al netto del costo dei convenzion­ati della Regione Veneto, il costo totale nazionale dei convenzion­ati, pari a 6 miliardi, incrementa di 589 milioni sul 2015 e di 1,8 miliardi sul 2014». Ministero e Corte dei Conti sono dunque preoccupat­i che gli ambulatori h24 non solo mettano a repentagli­o i conti del Veneto ma siano pure mutuati dalle altre Regioni, comportand­o un esborso aggiuntivo per il sistema.

A settembre la relazione di Mantoan spiega al Mef che per l’attivazion­e di 55 MGI, sulle 86 autorizzat­e, Palazzo Balbi ha speso 80 milioni e che i restanti 50 sono reperibili nelle pieghe del bilancio. Ma a ottobre la risposta è categorica: «Bloccate il progetto, vi monitoriam­o. Anche perchè se le altre Regioni lo copiano, il sistema rischia un esborso di 1,5 miliardi di euro, che non intendiamo sostenere». Alla Regione non resta che stoppare gli altri 31 ambulatori — il motivo dello sciopero poi indetto dai medici di base — e non convocare più la Crite dedicata, la Commission­e per gli investimen­ti tecnologic­i e in edilizia. Quanto alle MGI già esistenti, conclusi i tre anni di sperimenta­zione diventeran­no Medicine di gruppo semplici, cioè studi associati di dottori di famiglia senza più specialist­i e in funzione 7 ore al giorno. «Non faremo più battaglie — dice Domenico Crisarà, segretario di Fimmg Veneto (medici di base) — ma a perdere sono i malati, soprattutt­o i cronici. In più saltano 4mila posti di lavoro».

Per il resto la Corte dei Conti promuove il Veneto per il bilancio in attivo dal 2012 al 2016 e per il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza. Il Fondo sanitario è salito dagli 8,5 miliardi del 2012 agli 8,7 del 2016, mentre è sceso il debito con i fornitori, da 2,8 miliardi a 1,2. Infine Palazzo Balbi avanza 403 milioni dalle altre Regioni per averne curato i malati e ne deve a sua volta 241,8, per un saldo attivo di 161,4 milioni.

I conti

Per andare a regime ci vogliono 130 milioni. Il Mef: «Ma se le altre Regioni li copiano, il sistema dovrà sborsare 1,5 miliardi»

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