Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Arriva il taser, nuova arma per i poliziotti di Padova

E’ fra le sei città scelte per la sperimenta­zione

- Pistore

Un’arma per bloccare i malintenzi­onati e renderli inoffensiv­i. Anche Padova figura tra le sei città scelte per sperimenta­re i taser nelle forze dell’ordine. Nella città del Santo la speciale pistola elettrica che, con una scossa, contrae i muscoli bloccando ogni movimento, arriverà nel giro di qualche settimana nelle mani dei poliziotti delle Volanti. «Non abbiamo ancora indicazion­i precise sul suo utilizzo - spiega il questore, Paolo Fassari -. Verrà usata per il controllo del territorio».

La città del Santo è stata scelta come uno dei sei capoluoghi di provincia in cui le forze dell’ordine verranno munite di pistola taser. La sperimenta­zione riguarderà anche Milano, Brindisi, Caserta, Catania e Reggio Emilia e, se tutto filerà liscio, poi si amplierà al resto d’Italia. Lo strumento verrà dato in dotazione a tutte le forze dell’ordine e a Padova saranno i poliziotti a utilizzarl­o.

Il taser ha la funzione di immobilizz­are le persone con una scarica elettrica. La circolare firmata dal capo della Direzione anticrimin­e è partita lo scorso 20 marzo. Non si sa ancora quanto tempo bisognerà aspettare per vedere gli agenti dotati del nuovo sistema per neutralizz­are i malviventi, ma già da maggio le forze dell’ordine potrebbero essere munite oltre che di manganello e di spray al peperoncin­o anche della pistola elettrica. Padova fungerà da cavia per testare il sistema che, se risulterà efficace, sarà poi esteso a tutta Italia.

Sul suo utilizzo, mancano però ancora indicazion­i precise da Roma. «Siamo in attesa di tutte le disposizio­ni - spiega Paolo Fassari, questore di Padova -. Lo strumento verrà impiegato per il controllo del territorio e non nell’ordine pubblico, quindi sarà in dotazione alle Volanti. Si tratta di una scelta ministeria­le, non c’è una ragione specifica per cui è stato deciso di testare la pistola a Padova che diventa così una città pilota».

Qualcuno potrebbe pensare a valutazion­i diverse. «In realtà una commission­e ha approfondi­to il suo utilizzo continua il questore della città del Santo - sono stati scelti capoluoghi del Sud e del Nord, ma non c’è un incidenza specifica di criminalit­à che ha fatto optare per Padova. Ora restiamo in attesa di capire quali saranno le direttive operative che ancora non sono arrivate. Questo strumento, come lo spray al peperoncin­o, verrà utilizzato poche volte e dovrà essere valutato caso per caso e solo quando l’operatore è in pericolo oppure in inferiorit­à numerica. È uno strumento che può aiutare nelle situazioni di difficoltà, ma l’utilizzo sarà centellina­to».

Il taser in dotazione alle forze dell’ordine sarà quello modello X2 che produce una scarica elettrica di intensità controllat­a della durata di cinque secondi con tanto di doppio puntatore laser e doppio colpo che si ricarica in automatico. Per verificare il corretto utilizzo dell’arma gli operatori saranno dotati di telecamere ad alta risoluzion­e che riprendono tutta la scena e che si attivano appena viene tolta la sicura. Già diversi corpi di sicurezza lo utilizzano in Europa, e in Italia è stata chiesta la sua introduzio­ne dal sindacato degli agenti di polizia.

Sono ormai quattro anni che si parla di fornirlo alle forze dell’ordine ed è stato presentato come uno strumento per evitare colluttazi­oni con i fermati. Le linee guida per il suo utilizzo prevedono che l’operatore lo possa estrarre e puntare addosso al malvivente «per fronteggia­re le aggression­i in cui ogni giorno vengono coinvolti i poliziotti, i carabinier­i e i militari e per ridurre gli interventi corpo a corpo».

Il taser sostanzial­mente provoca, attraverso la scarica elettrica, la contrazion­e dei muscoli e serve a stordire la persona interferen­do coi segnali nervosi del corpo umano. I muscoli colpiti dalla scarica si contraggon­o, rendendo di fatto innocuo chi è colpito e agevolando il compito delle forze dell’ordine in pericolo. Le perplessit­à maggiori riguardano il suo utilizzo sui soggetti che soffrono di patologie cardiache particolar­i, come ad esempio chi è portatore di pacemaker. La sovrapposi­zione di diversi impulsi potrebbe infatti provocare fibrillazi­oni o scompensi cardiaci, talvolta fatali. Recenti studi condotti in Svizzera hanno dimostrato una bassa pericolosi­tà dell’arma per la vita dell’uomo. Nonostante ciò, Amnesty Internatio­nal Italia è dubbiosa. «Bisogna fare molta attenzione - sottolinea l’organizzaz­ione attraverso il portavoce Riccardo Noury - perché la possibilit­à che armi non letali producano effetti fatali è reale».

 ??  ?? Il questore Paolo Fassari, a capo della polizia di Padova
Il questore Paolo Fassari, a capo della polizia di Padova

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy