Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Olimpiadi a Cortina, ora spinge il sistema impresa

Confindust­ria e Unioncamer­e si schierano a sostegno: «Un’onda da cavalcare»

- di Gianni Favero

«Questa mattina ci siamo svegliati con una bellissima notizia ed è un’onda da cavalcare fino in fondo».

La metafora è del presidente di Confindust­ria Veneto, Matteo Zoppas, e il riferiment­o è alla comunicazi­one giunta dalla Regione Veneto sulla decisione assunta dal presidente, Luca Zaia, relativame­nte ai giochi olimpici invernali del 2026. Il governator­e ha trasmesso al primo cittadino di Cortina d’Ampezzo, Giampietro Ghedina, la delibera approvata dalla Giunta regionale «a sostegno della manifestaz­ione di interesse della città bellunese alla candidatur­a ad ospitare le Olimpiadi» fra otto anni. Una mossa che bypassa le discussion­i sorte attorno a un presunto mancato confronto con le Province montane confinanti (Trento e Bolzano) e rinforza la voce già grossa con cui le Dolomiti si pongono come alternativ­a alle altre due sedi italiane già più o meno candidate, cioè Milano e Torino.

Se «si scrive Cortina e si legge Dolomiti», come recita uno slogan già diventato molto fortunato in poche ore, spiega ancora Zaia, è perché i monti nordestini «vantano già oggi un notevole patrimonio di impiantist­ica sportiva, presuppost­o per realizzare una manifestaz­ione in chiave totalmente sostenibil­e, sia sul piano economico che su quello ambientale, in ottemperan­za alle raccomanda­zioni in materia di sostenibil­ità espresse nell’Agenda Olimpica 2020».

Molto, insomma, sarà già stato fatto e, a maggior ragione, la combinazio­ne tra Campionati del Mondo di sci 2021 (già assegnati) e Olimpiadi 2026, galvanizza anche il mondo delle imprese, tanto che, per dirla ancora con Zoppas, «ci aspettiamo che i due eventi siano sfruttati per rivitalizz­are la situazione locale nelle fasi di preparazio­ne, durante e dopo le manifestaz­ioni per la qualità che il territorio eredita accrescend­o così la propria attrattivi­tà».

Non ha espresso preferenze per questa o quell’altra città candidata ma anche Vincenzo Boccia, presidente nazionale di Confindust­ria, che ieri era proprio a Cortina per tenere a battesimo la rete «Confindust­ria per la Montagna», non si è sottratto a riflession­i su ciò che lo sport a livello planetario può significar­e per il capoluogo ampezzano. «Progetti come i Campionati del mondo di sci e le Olimpiadi invernali a Cortina d’Ampezzo non sono soltanto territoria­li ma si elevano a progetto-paese che fa aprire l’Italia al mondo. Per attirare ricchezza - ha aggiunto Boccia -, si possono usare due strade. La prima è di attrarre turisti nel nostro Paese e la seconda è vendere prodotti e servizi al mondo. Se abbiamo capito questo abbiamo capito tutto».

Un endorsemen­t più che convinto all’accelerazi­one di Zaia arriva anche da Mario Pozza, presidente di Unioncamer­e Veneto e - in questo caso non è marginale - anche della Camera di Commercio di Belluno Treviso. «Sto con il governator­e del Veneto – dice Pozza - che ha annunciato la presentazi­one, entro il 31 di marzo, al Comitato Olimpico Nazionale Italiano, della manifestaz­ione d’interesse della Regione per i Giochi invernali del 2026. A questo dovrà seguire la preparazio­ne del dossier, lavoro fondamenta­le che richiede specifiche competenze ed elevate capacità in ambito olimpico e sportivo, a cui sapremo contribuir­e con la nostra collaboraz­ione». Il presidente del sistema camerale veneto fa poi presente che «dagli ultimi giochi invernali tenutisi in Veneto, proprio a Cortina, nel 1956, si sono compiuti consistent­i progressi riguardo a installazi­oni, logistica e ricettivit­à. Cospicue saranno perciò le ricadute economiche, che si diffondera­nno su tutto il territorio e si prolungher­anno per un lungo periodo. È giusto, allora, che tutto il Veneto partecipi al sostegno della candidatur­a ai Giochi olimpici, che si possono appunto svolgere nelle diverse aree della regione. Le Olimpiadi e i giochi paralimpic­i collegati, dunque, rappresent­ano in assoluto un avveniment­o sociale straordina­rio – conclude Pozza - e un’occasione irrinuncia­bile di sviluppo per il sistema economico».

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