Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Frode al Comune, beni sequestrati
«I lavori della palestra di Noventa sono finiti». Ma non era vero. Nei guai l’azienda
La Finanza ha sequestrato beni per oltre 360 mila euro all’azienda che si occupata dei lavori al palasport di Noventa Vicentina.
La ditta, per evitare le penali, ha dichiarato di aver terminato il cantiere inerente al fotovoltaico nel tetto quando, in realtà, così non era. Accertate le irregolarità nella certificazione della conclusione dei cantieri, sono finiti nei guai tre imprenditori e sono stati sequestrati beni per oltre 360 mila euro.
Pur di non dover pagare la penale prevista per il ritardo nella realizzazione dell’impianto fotovoltaico sul tetto del palazzetto dello sport di Noventa Vicentina e quindi di far perdere al Comune, committente dei lavori, le agevolazioni finanziarie previste dall’autorità di riferimento (Gestione Servizi Energetici), avrebbero falsificato la certificazione di fine lavori.
Ma gli imprenditori vicentini non l’hanno fatta franca e, indagati per frode in pubbliche forniture e truffa ai danni dell’ente pubblico, in questi giorni si sono visti sequestrare dalla guardia di finanza soldi nei conti correnti e fondi d’investimento per un totale di oltre 360mila euro. E cioè il profitto del reato.
Somma che corrisponde alla penale che dovevano liquidare per non aver consegnato in tempo i lavori come da contratto e all’ammontare delle agevolazioni finanziarie a cui il Comune avrebbe avuto diritto se il completamento dell’impianto fotovoltaico fosse avvenuto entro la data del 31 dicembre 2010. L’indagine delle fiamme gialle, scattata in seguito alla denuncia del Comune di Noventa, si è focalizzata sulla gara di appalto per la realizzazione del palazzetto dello sport in via Frassenara. E in particolare al contratto stretto dal Comune con la Enereco Energy Solutions srl di Sarcedo che prevedeva che l’impianto fotovoltaico sul tetto fosse completato entro la fine del 2010. Una data di scadenza che la ditta di Sarcedo a quanto pare non aveva rispettato (l’impianto era stato ultimato nel 2011) ma che ha fatto risultare sulla carta, presentando, questa è l’accusa, una falsa certificazione datata «31.12.2010» a firma di un tecnico che attestava il fine lavori. A provare che fosse falsa le indagini degli uomini del colonnello Crescenzo Sciaraffa, passate attraverso una perizia grafologica sulla certificazione (e sulla firma del tecnico considerata falsa), l’accertamento che parte dei pannelli solari erano stati consegnati in cantiere dalla società padovana subappaltatrice, la Enerco di Monselice, solo i primi giorni di gennaio 2011, le verifiche con la cassa edile di Vicenza e con l’Inps di Padova sul fine lavori, avvenuti appunto nel 2011, e l’adizione di persone informate sui fatti. Tutti elementi, questi, raccolti dalla finanza, che hanno portato il pubblico ministero Hans Roderich Blattner a chiedere ed ottenere dal giudice per le indagini preliminari Massimo Gerace un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca, nei confronti della società costruttrice.
Di più di 360mila euro. Sequestro che i finanzieri hanno eseguito su conti correnti e fondi dei soci e amministratori della Enereco Energy Solutions srl di Sarcedo che sono stati indagati e cioè Stefano Battistella, 55enne di Bassano, Maurizio Battistella, 58enne di Cassola, e Denis Zorzi, 46enne di Mason Vicentino. Rispondono di frode in pubbliche forniture e truffa ai danni dell’ente pubblico.