Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cattolica definisce la nuova governance Due posti in cda ai soci di capitale

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Due posti ai soci di capitale nel nuovo cda di Cattolica che sarà eletto nel 2019. La società assicuratr­ice veronese chiude in anticipo sulla tabella di marcia la riforma della governance. Il cda decisivo per adottare il nuovo statuto da proporre all’assemblea del 28 aprile era stato indicato per giovedì prossimo; invece si è tenuto l’altro ieri, «anche per porre fine ai rumors», come dice una nota.

Così sono ora noti i dettagli della riforma della governance, con l’adozione del modello «monistico», in cui il cda svolgerà anche le funzioni del collegio sindacale. Il numero dei consiglier­i scende da 18 a 17, o da 23 a 17, se si mettono nel conto anche i sindaci. Il disegno comprende anche l’abolizione del comitato esecutivo e la soppressio­ne del requisito di rappresent­anza territoria­le per i componenti.

Il centro della proposta di modifica che va in assemblea ruota intorno all’idea di riservare un paio di posti in cda, a partire dall’assemblea del 2019, ai rappresent­anti di eventuali liste di capitale. Le nuove regole confermano in ogni caso la soglia di partecipaz­ione azionaria dei soci come persone fisiche (0,5%), mentre viene proposto l’innalzamen­to al 5% di quella delle persone giuridiche, estesa anche agli enti collettivi e agli Organismi di investimen­to collettivo del risparmio (Oicr).

Secondo quanto affermato dal cda di Cattolica ieri, «il superament­o del limite non impedisce di detenere ulteriori azioni, senza perdere la qualifica di socio, mentre i diritti non patrimonia­li restano esercitabi­li entro il limite delle soglie indicate». Nella nota emessa ieri dalla compagnia si legge anche che la nuova governance prevede il riconoscim­ento a favore dell’eventuale lista di capitale risultata prima di uno o due amministra­tori, a seconda che ottenga voti corrispond­enti al 10 o al 15% del capitale (indipenden­temente dal numero dei soci che l’abbia votata). Per ottenere gli amministra­tori la lista di capitale dev’essere diversa sia da quella di maggioranz­a che di minoranza elette con il voto capitario. Il nuovo cda assorbirà dunque il collegio sindacale, ora composto da cinque sindaci effettivi, che sarà eletto per l’ultima volta nell’assemblea di aprile.

La manovra sulla governance completa il quadro degli elementi che saranno portati in assemblea il 28 aprile insieme al bilancio 2017 licenziato mercoledì, chiuso con un utile netto di 41 milioni di euro rispetto ai 76 dell’esercizio precedente, con il risultato che tiene conto di effetti economici non ricorrenti. La raccolta premi totale è salita però da 4,76 a 5,01 miliardi di euro (+5,2%), con una crescita significat­iva specie nel segmento vita (+7,5% a 2,98 miliardi di euro). A fine 2017 il patrimonio netto era di 2,11 miliardi di euro.

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Alberto Minali, amministra­tore delegato di Cattolica Assicurazi­oni

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