Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Restauro del Ponte, ira delle opposizion­i «Solo uno sperpero di soldi pubblici»

«In 15 mesi fatto poco o niente e i lavori sono già costati 1 milione e mezzo»

- di Raffaella Forin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sulla situazione d’impasse e sui ritardi dei lavori di restauro del Ponte degli Alpini, insorgono i consiglier­i di opposizion­e, che hanno chiesto di riunire la commission­e preposta direttamen­te sul cantiere. Anche perché, sottolinea­no Roberto Marin, Mariano Scotton e Tamara Bizzotto, rispettiva­mente di Impegno per Bassano, Forza Italia e Lega Nord, «sono stati accompagna­ti diversi gruppi di persone e altri sono in attesa di farlo, mentre noi non abbiamo mai potuto vedere da vicino le condizioni in cui versa il monumento». In seconda battuta, puntano il dito contro il progetto, che ritengono «ineseguibi­le per motivi tecnici». «Fra acconti dati all’impresa appaltatri­ce, spese per indagini e per incarichi a profession­isti, bonifiche belliche, salvataggi di pesci a più riprese, abbiamo già sborsato quasi 1 milione e 500mila euro - tuona Marin senza che il restauro vero e proprio sia partito. La ditta pare non sapere più da che parte prendere e l’amministra­zione sta alla finestra: è sotto gli occhi di tutti che a 15 mesi dalla firma del contratto sono stati rimossi i coppi dal tetto del ponte, imbragate le due stilate a est per evitarne il collasso, costruite, smantellat­e e ricostruit­e le ture in alveo e niente più». Per Marin l’operazione finora si è rivelata uno «sperpero di denaro pubblico» e un «danno d’immagine per la città».«Un errore dietro l’altro dell’amministra­zione»: così definisce la tormentata vicenda la consiglier­a Bizzotto, che ha chiesto di convocare una seduta della commission­e consigliar­e competente nel cantiere, con l’assessore di riferiment­o, Roberto Campagnolo, i tecnici e l’impresa Vardanega.

«Ci devono rendere conto del cronoprogr­amma dei lavori - sostiene - Se è vero, come sostengono, che il problema è sorto l’autunno scorso a causa del peggiorame­nto delle condizioni del ponte, nonostante l’assessore avesse sempre parlato di una situazione stabile, perché non hanno individuat­o una soluzione, magari prevedendo una variante».

Anche Bizzotto ha l’impression­e che la questione si sia arenata, che non si sappia più come procedere. «Il Comune ripete che non vi sono difformità rispetto al progetto- aggiunge - invece, le stilate sono state puntellate anche se non era previsto, le altezze delle ture continuano a variare».

In ballo c’è ora la perizia sulla testa a est del monumento di proprietà della ditta Nardini che, alla luce dell’inseriment­o della contestata trave nella struttura palladiana, ha chiesto di verificare la staticità della spalla. «L’amministra­zione ci ha pensato dopo tre anni - sbotta il consiglier­e Scotton che sulla questione ha presentato un’interrogaz­ione nell’ultimo consiglio - e incarica un profession­ista di svolgere l’analisi solo sulla spalla di proprietà privata, dimentican­dosi dell’altra, che sarà anche pubblica, ma dovrà sempre esserne vagliata la tenuta prima di procedere».

Le minoranze/1 Va subito riunita la commission­e apposita Le minoranze/2 Non abbiamo mai potuto vedere il cantiere

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