Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Omba, c’è l’interesse degli stranieri i licenziamenti slittano di un mese I dipendenti rimasti sono 90, i sindacati sperano in buone notizie
Carpenteria Omba, c’è l’accordo per un rinvio di trenta giorni dei licenziamenti che dovrebbe permettere, nelle speranze di curatela fallimentare e sindacati, di arrivare a una cessione positiva a nuovi proprietari. L’obiettivo è far ripartire l’industria meccanica, che a Torri di Quartesolo conta oggi circa 90 dipendenti: «I dipendenti hanno acconsentito all’intesa, se tutto va bene la firmeremo venerdì mattina in Regione Veneto» dichiara Stefano Cemello, Fim Cisl. Sarebbero tre, di cui due stranieri, i gruppi che hanno manifestato informalmente interesse all’acquisto dell’azienda.
I sindacati – anche Fiom Cgil e Uilm Uil – ieri hanno incontrato i lavoratori in assemblea per verificare o meno l’assenso alla proposta arrivata dalla proprietà di Omba, i finanzieri genovesi Malacalza.
La crisi finanziaria di Omba Impianti & Engineering Spa industria riconosciuta a livello internazionale che realizza viadotti e fabbricati civili – deriva da una serie di crediti al momento non esigibili per alcune decine di milioni: le difficoltà hanno spinto la proprietà, i genovesi Malacalza che avevano acquistato la carpenteria nel 2001, all’inizio dell’anno a chiedere al tribunale un concordato in bianco e a far partire la procedura di licenziamento di tutti i dipendenti. Dopo l’apertura del concordato è iniziata anche la mobilitazione dei lavoratori, convinti che al di là del problema finanziario Omba possa avere un futuro produttivo. La scadenza del licenziamento era fissata proprio a ieri ma le trattative fra le parti di questi mesi – compresi gli incontri a Roma al ministero dello Sviluppo Economico - hanno portato a risultati positivi, perlomeno a del tempo in più.
«Ci sono delle manifestazioni di interesse, due da parte di stranieri e una di un’impresa italiana, ma al momento non sono formalizzate, a quanto sappiamo, anche perché non c’è una quotazione vera e propria del valore dell’azienda – specifica Chemello – è la procedura fallimentare stessa che sta procedendo per fissarlo: è stato affidato a un consulente l’incarico di fare una perizia ad hoc, in modo da garantire tutte le parti». I tempi però si sono allungati.
La proposta di protrarre di un mese anche la scadenza del licenziamento va proprio nella direzione di «far incrociare tempi di licenziamento e tempi della procedura – osserva il sindacalista - nel frattempo ci auguriamo vivamente che il commissario possa completare il lavoro per mettere sul mercato l’azienda, in modo che ci sia subito un affitto di ramo d azienda».
Il rischio, più passa il tempo, è anche che Omba si impoverisca della maggior parte delle sue professionalità. Dall’inizio della crisi infatti già 28 dipendenti si sono licenziati e sono andati altrove.