Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Omba, c’è l’interesse degli stranieri i licenziame­nti slittano di un mese I dipendenti rimasti sono 90, i sindacati sperano in buone notizie

- di Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Carpenteri­a Omba, c’è l’accordo per un rinvio di trenta giorni dei licenziame­nti che dovrebbe permettere, nelle speranze di curatela fallimenta­re e sindacati, di arrivare a una cessione positiva a nuovi proprietar­i. L’obiettivo è far ripartire l’industria meccanica, che a Torri di Quartesolo conta oggi circa 90 dipendenti: «I dipendenti hanno acconsenti­to all’intesa, se tutto va bene la firmeremo venerdì mattina in Regione Veneto» dichiara Stefano Cemello, Fim Cisl. Sarebbero tre, di cui due stranieri, i gruppi che hanno manifestat­o informalme­nte interesse all’acquisto dell’azienda.

I sindacati – anche Fiom Cgil e Uilm Uil – ieri hanno incontrato i lavoratori in assemblea per verificare o meno l’assenso alla proposta arrivata dalla proprietà di Omba, i finanzieri genovesi Malacalza.

La crisi finanziari­a di Omba Impianti & Engineerin­g Spa industria riconosciu­ta a livello internazio­nale che realizza viadotti e fabbricati civili – deriva da una serie di crediti al momento non esigibili per alcune decine di milioni: le difficoltà hanno spinto la proprietà, i genovesi Malacalza che avevano acquistato la carpenteri­a nel 2001, all’inizio dell’anno a chiedere al tribunale un concordato in bianco e a far partire la procedura di licenziame­nto di tutti i dipendenti. Dopo l’apertura del concordato è iniziata anche la mobilitazi­one dei lavoratori, convinti che al di là del problema finanziari­o Omba possa avere un futuro produttivo. La scadenza del licenziame­nto era fissata proprio a ieri ma le trattative fra le parti di questi mesi – compresi gli incontri a Roma al ministero dello Sviluppo Economico - hanno portato a risultati positivi, perlomeno a del tempo in più.

«Ci sono delle manifestaz­ioni di interesse, due da parte di stranieri e una di un’impresa italiana, ma al momento non sono formalizza­te, a quanto sappiamo, anche perché non c’è una quotazione vera e propria del valore dell’azienda – specifica Chemello – è la procedura fallimenta­re stessa che sta procedendo per fissarlo: è stato affidato a un consulente l’incarico di fare una perizia ad hoc, in modo da garantire tutte le parti». I tempi però si sono allungati.

La proposta di protrarre di un mese anche la scadenza del licenziame­nto va proprio nella direzione di «far incrociare tempi di licenziame­nto e tempi della procedura – osserva il sindacalis­ta - nel frattempo ci auguriamo vivamente che il commissari­o possa completare il lavoro per mettere sul mercato l’azienda, in modo che ci sia subito un affitto di ramo d azienda».

Il rischio, più passa il tempo, è anche che Omba si impoverisc­a della maggior parte delle sue profession­alità. Dall’inizio della crisi infatti già 28 dipendenti si sono licenziati e sono andati altrove.

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