Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Profughi a piedi in autostrada «Vi chiediamo asilo politico»
Scaricati di notte da un camion: 4 pakistani presi in carico da una coop
Camminavano lungo VICENZA l’autostrada A4 a tarda sera, a passo spedito sulla corsia di emergenza all’altezza di Altavilla Vicentina e chissà quanti chilometri avrebbero percorso al freddo, abbagliati dai mezzi in transito i quattro giovani pakistani, se non fosse che una pattuglia della polizia stradale in transito li ha notati.
La loro salvezza. Fotosegnalati in questura a Vicenza qualche ora dopo, avviate per loro le pratiche per la richiesta di protezione internazionale, sono stati affidati ad una cooperativa che gestisce l’accoglienza dei profughi. Profughi che non arrivano più solo via mare. Solo cinque mesi fa nove clandestini provenienti da Libia, Palestina e Mauritania sono stati trovati dalla polizia, disidratati e stremati, stipati dentro un vagone merci partito dalla Serbia e diretto a Bologna. Avevano viaggiato in un camion fino in Italia invece i quattro cittadini pakistani individuati verso le 23 di giovedì lungo l’autostrada A4, nel tratto di Altavilla in direzione Milano. Quattro uomini senza documenti, due di 28 anni, uno di 20 e un altro che aveva detto di essere minorenne ma l’esame osseo a cui è stato sottoposto in ospedale lo ha smentito. Erano affamati, stanchi, con le scarpe sporche di fango
Il tragitto Il gruppo arriva dalla Serbia; dalla Slovenia a Vicenza è salito sul tir che l’ha scaricato qui
ma disposti a tutto pur di arrivare in Europa, di ricominciare in un Paese che possa dare loro un futuro. Nei loro zaini avevano degli effetti personali e dei documenti che attestavano il loro passaggio in Serbia, in un campo di accoglienza dove hanno detto di essere rimasti per un paio di mesi. E qualche banconota, sempre serba.
Se siano poi stati fotosegnalati in qualche altro Paese europeo si saprà solo all’esito degli accertamenti effettuati dall’ufficio immigrazione diretto dal vice questore Elena Peruffo. Se così fosse è in quel Paese che verranno rispediti, come prevede il regolamento di Dublino. Di certo per sapere qualcosa di loro, di come fossero arrivati in Italia e nel Vicentino, è stato necessario convocare un interprete: è a lui che i quattro giovani, che non conoscevano alcuna parola di inglese, tantomeno di italiano, hanno raccontato dei due mesi passati in un campo accoglienza serbo e di aver preso un taxi fino in Slovenia, dove sono saliti in un camion che li ha portati in Italia probabilmente passando per il valico di Fernetti.
«Eravamo in Italia da due giorni, vogliamo chiedere asilo politico» hanno detto. Probabilmente il camion li aveva «scaricati» con il buio in zona Vicenza e da lì hanno proseguito a piedi, fino a quando non sono stati intercettati dalla polstrada. Ora sono stati affidati ad una coop ed entrano a far parte dei circa 700 migranti che ad oggi Vicenza accoglie.