Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
I cani anti-droga entrano a scuola pizzicati due alunni con marijuana
A scuola con la marijuana VICENZA e il grinder, il «macina erba», vengono subito individuati dal fiuto del cane dei carabinieri e dagli stessi militari impegnati in controlli durante l’orario di lezione e per questo segnalati alla prefettura quali assuntori. Il che significa che i due studenti minorenni della città incorreranno nei provvedimenti del caso e che non sarà consentito loro sgarrare ancora. E potrebbero non essere i soli a finire nei guai dopo i controlli dei militari tra le aule.
Negli ultimi giorni sono stati due gli istituti interessati ai controlli, effettuati in collaborazione con i rispettivi dirigenti scolastici: il liceo scientifico Lioy e l’istituto professionale Lampertico.
Una sorpresa pre pasquale che a due ragazzi è risultata indigesta. Ad operare i carabinieri della stazione di Vicenza e due cani, Cyr ed Hero, del nucleo carabinieri cinofili di Torreglia, Padova. Che hanno beccato appunto due minori con modiche quantità di marijuana, per uso personale, assieme a due grinder per sminuzzare e sbriciolare lo stupefacente. Tutto ora sotto sequestro. Con relativa segnalazione dei due studenti in Prefettura.
Ben più gravi invece le conseguenze per Lorenzo Gendusa, 22enne di Arzignano, che giovedì è stato portato in carcere dalla guardia di finanza, su ordinanza emessa dal tribunale di Aosta. Il giovane era già stato arrestato assieme ad altri tre l’11 febbraio scorso nell’ambito di un’indagine per spaccio di stupefacenti: un giro di eroina e cocaina (ma i finanzieri allora avevano sequestrato anche hashish e metamfetamina) proveniente da Milano e smerciata in Val d’Aosta. Da allora infatti il giovane si trovava ai domiciliari nella sua casa di Arzignano, dove si è trasferito da Aosta nel 2014. Ma evidentemente la casa gli stava stretta e non si accontentava dei permessi concessi dal tribunale per andare al lavoro in una conceria della zona e frequentare il Serd di Montecchio Maggiore. Così è evaso: il 16 marzo non era stato trovato in casa nonostante i ripetuti tentativi dei carabinieri. E la misura in essere è stata aggravata: Gendusa ha lasciato l’abitazione per il carcere, così come disposto dal giudice ed eseguito dai finanzieri di Arzignano.