Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Raid nell’azienda agricola, tagliati 400 olivi
Distrutti anche 200 noccioli. Il titolare: «Ricompensa per individuare i colpevoli»
ROMANO D’EZZELINO
Si è svegliato la mattina di giovedì e ha trovato gli ulivi tagliati, impianti devastati, vigne danneggiate: «Un colpo al cuore» dichiara Fabian Bertoncello. È lui il titolare dell’azienda agricola «Terra Prava srl» di Romano d’Ezzelino che giovedì ha trovato l’amara sorpresa nei suoi campi.
Nella notte fra mercoledì e giovedì, infatti, ignoti sono entrati nella tenuta dell’azienda a Col Roigo, al confine fra Bassano del Grappa e Romano, dove da quattro anni la famiglia Bertoncello - marito e moglie, più i collaboratori gestisce gli 11 ettari di terra dedicati alla coltivazione di ulivi e vigne. Quattro anni fa quello era un terreno abbandonato e incolto, ora invece è una zona rimessa a nuovo, grazie anche ai 400 ulivi che vi trovano casa. Ma da pochi giorni quelle piante sono destinate ad essere rimosse e sostituite. Il motivo è semplice: al mattino di giovedì, infatti, i titolari hanno compiuto l’amara scoperta che tutti gli ulivi erano stati tagliati nottetempo con un trancio alla base. Anche il 40 per cento del vigneto è stato distrutto. Inoltre nella stessa azione sono stati devastati 200 noccioli, i fili dell’impianto tagliati e parte del sistema di irrigazione mandato fuori uso. Dunque, un vero e proprio atto vandalico, che colpisce una giovane azienda: a settembre ci si aspettava il primo raccolto e il conto dei danni è tale da mettere in ginocchio una realtà nata da poco. «I danni dichiara Bertoncello - si aggirano attorno ai 40 mila euro, ma se poi mettiamo in conto i tre anni per ottenere un nuovo raccolto le perdite lievitano al doppio di quella cifra». Dunque non resta che l’amarezza di un gesto che resta, ancora, senza autori: «Siamo stati colpiti al cuore - precisa Bertoncello - ora non ci rimane che rimboccarci le maniche, perché’ ricominciare sara’ dura».
Il titolare, infine, guarda all’atto compiuto da ignoti e lancia un appello alla popolazione del Bassanese: «Sarò riconoscente a chi potrà darci informazioni vere e certe su chi ha fatto una cosa del genere».