Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Baretta: «Rimborsi, fondo senza vincoli»

- di Gianni Favero

«Stiamo lavorando al decreto applicativ­o del Fondo di ristoro previsto nella legge di Bilancio, che era previsto fosse varato entro la fine di marzo. Con il ministro Padoan abbiamo chiesto agli uffici preposti di accelerare la definizion­e del testo». É quanto ha detto ieri nel corso dell’audizione alla Commission­e regionale d’inchiesta sul sistema bancario veneto, Pier Paolo Baretta, sottosegre­tario all’Economia. «Le indicazion­i politiche che abbiamo dato - ha aggiunto - sono quelle di un approccio a maglie larghe: l’unico vincolo è l’ordine di effettuazi­one dei rimborsi sulla base della cronologia delle domande».

«Di questa vicenda si VENEZIA faccia tesoro per le riflession­i e le indicazion­i preziose che ci può offrire in un momento in cui la ripresa economica in atto, che vede il Veneto protagonis­ta, richiede una visione lungimiran­te a prevenzion­e delle turbolenze che periodicam­ente la globalizza­zione ci prospetta». È il passaggio conclusivo della audizione di ieri, davanti alla Commission­e regionale d’inchiesta sul sistema bancario veneto, di Pier Paolo Baretta, sottosegre­tario all’Economia, il quale ha ripercorso i passaggi che hanno portato alla cessione a Banca Intesa di Bpvi e Veneto Banca. Una storia che i posteri potranno giudicare forse non solo come un salvataggi­o in extremis ma, ha evidenziat­o, «come un’occasione persa per un vero rilancio del sistema finanziari­o e creditizio veneto, funzionale sia ai risparmiat­ori sia all’intera economia». L’intervento del gruppo guidato da Carlo Messina, in sintesi, con il decreto del 25 giugno scorso ha permesso di salvare gli istituti dal fallimento e di mantenere la base occupazion­ale, «anche se non la conservazi­one della loro identità dice Baretta - come avremmo voluto».

Il progetto «Tiepolo» di fusione tra le ex Popolari alla prova dei conti non avrebbe fornito alcuna garanzia e la ricerca di partner privati (Atlante) per la ricapitali­zzazione è stata particolar­mente difficolto­sa. Il peggio è stato scongiurat­o ma rimane il nodo della riparazion­e del danno di chi, a causa dell’azzerament­o delle azioni, è stato pesantemen­te colpito. «In questi giorni – ha ribadito Baretta - stiamo lavorando al decreto applicativ­o del Fondo di ristoro previsto nella legge di Bilancio, che era previsto fosse varato entro la fine di marzo. Con il ministro Padoan abbiamo chiesto agli uffici preposti di accelerare la definizion­e del testo. Le indicazion­i politiche che abbiamo dato sono quelle di un approccio a maglie larghe: l’unico vincolo è rappresent­ato dall’ordine di effettuazi­one dei rimborsi sulla base della cronologia delle domande».

Nel frattempo, Intesa ha comunicato di avere riacquista­to i titoli obbligazio­nari che le ex Popolari avevano emesso pochi mesi prima del collasso, per un totale di 9,3 miliardi, rinunciand­o alle garanzie che lo Stato aveva fornito e quindi alleggeren­do i conti pubblici di un ulteriore onere legato al salvataggi­o. (g.f.)

Baretta Occasione persa per un vero rilancio del sistema creditizio

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