Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Gattina colpita sul muso da una scarica di pallini Si cerca il colpevole

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Dopo il cane Athos, ucciso senza pietà BREGANZE con un colpo di fucile alla testa dal suo stesso padrone, un cacciatore di Caltrano in seguito alle indagini denunciato, ecco un altro caso. Un gatto ferito in modo barbaro, senza un’apparente spiegazion­e: una gattina di nome «Micia» che a Maragnole di Breganze, nell’area del parco comunale di via don Antonio Martini, è stata raggiunta in pieno muso da una scarica di pallini. Un terribile gioco al bersaglio, che per fortuna non ha portato alla morte della bestiola. Che, soccorsa in tempo e curata, ora è fuori pericolo. Sarebbe stata l’ennesima vittima della stupidità e indifferen­za dell’umano. Ed è caccia al responsabi­le, che potrebbe aver usato un fucile. «Micia è stata colpita da un’arma da fuoco. Cos’è diventato l’Alto Vicentino? Il Far West?» scrive su Facebook Federica De Pretto, presidente di Enpa Thiene Schio, che lascia trasparire tanta rabbia ed indignazio­ne. E che spiega: «Il colpo è entrato dal naso, è andato nella mandibola, scheggiand­o l’osso, ed è uscito dal mento». L’obiettivo è arrivare a rintraccia­re il responsabi­le, così come è accaduto pochi giorni fa con il proprietar­io e assassino del cane Athos, rinvenuto quasi per caso da una fotografa naturalist­a lungo il torrente Astico, in località Grengaro a Caltrano, un paio di settimane fa. «È allucinant­e che ci siano persone che sparano liberament­e a destra e a sinistra e nessuno fa niente – continua De Pretto riferendos­i alla gattina impallinat­a e denunciand­o una grande omertà - . Nessuno vede niente. Nessuno sente niente. Allucinant­e». E poi l’appello online. «Se qualcuno ha visto o sentito qualcosa ci contatti». Il numero da comporre è il 349.1535722, anche via WhatsApp. Nel frattempo la gattina, portata di corsa dal veterinari­o dalla sua proprietar­ia, sembra fuori pericolo. Un’esperienza, quella vissuta, che certo l’ha traumatizz­ata. E questi registrati in pochi giorni potrebbero anche non essere casi isolati. L’allerta dell’Enpa rimane alta.

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