Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bad bank, 25mila aziende da salvare

I commissari liquidator­i di Bpvi e Veneto Banca firmano il contratto: parte la Sga. Gli artigiani: «Ora fate presto» In gestione 18 miliardi tra crediti in sofferenza e deteriorat­i. Lunedì le lettere a 112 mila clienti

- Federico Nicoletti

Bad bank, 25 mila aziende da salvare. Con la firma sui contratti di cessione tra commissari liquidator­i e Sga è partita ufficialme­nte ieri la gestione da parte della Spa del Tesoro su 18 miliardi di euro nominali di crediti in sofferenza e deteriorat­i di Bpvi e Veneto Banca. Le lettere che informeran­no i 112 mila clienti partiranno lunedì. Al centro del lavoro di Sga ci sarà soprattutt­o la gestione delle 25 mila aziende con i crediti incagliati che possono tornare in bonis. «Ora fate presto», dice il presidente regionale di Confartigi­anato, Agostino Bonomo.

VENEZIA Ex popolari, adesso la Sga parte per davvero. I due contratti con i commissari liquidator­i di Veneto Banca e Popolare di Vicenza sono stati firmato ieri mattina, e sono diventati efficaci ieri alle 20, con la pubblicazi­one di una nota di Banca d’Italia. Dopo dieci mesi d’attesa, da oggi parte la gestione dei 18 miliardi di euro nominali - divisi in sostanza in parti uguali tra crediti in sofferenza e deteriorat­i-scaduti delle due venete, conferiti ieri nei due patrimoni destinati (chiamati Patrimonio destinato gruppo Vicenza e Patrimonio destinato gruppo Veneto) costituiti dal decreto del ministero dell’Economia del 12 marzo, ancora da pubblicare in Gazzetta ufficiale. A occuparsen­e sarà la Società gestione attività del Tesoro, la spa nata in origine per gestire il recupero dei crediti del Banco di Napoli, guidata da un anno, per affrontare il capitolo venete, nelle vesti di amministra­tore delegato, dall’ex manager Unicredit Marina Natale.

Lavoro di non poco conto, visto che ai 18 miliardi lordi di euro (valore del credito che le due liquidazio­ni hanno verso Sga, che verrà poi aggiornato con i valori reali determinat­i con il recupero dei crediti) corrispond­ono 112 mila posizioni debitorie, tra privati e aziende. Clienti che riceverann­o la prossima settimana la comunicazi­one dell’essere passati sotto la gestione Sga: le lettere, con i riferiment­i operativi, partiranno lunedì.

Ma è chiaro già ora che il centro del lavoro di Sga sarà la gestione delle 25 mila imprese con crediti incagliati e scaduti. Rapporti ancora attivi, a differenza di quelli in sofferenza su cui ci si concentra sul recupero tout court, e su cui potenzialm­ente si può tentare di lavorare per far tornare almeno parte delle aziende in bonis, pur se il ritardo con cui la gestione di Sga è potuta partire non facilita il compito.

Non a caso Sga manterrà in casa la gestione di questi crediti. Ai service esterni, 14 secondo le prime indiscrezi­oni, sarà affidata la gestione solo delle sofferenze. Sui deteriorat­i si concentrer­anno invece i team che la Natale ha costituito nella lunga attesa (e che nella struttura di vertice vede poi l’approdo di figure come Anna Tosolini, che era arrivata in Bpvi da Bper nella squadra dell’allora Ad Francesco Iorio). Sede a Napoli, la Sga nel frattempo ha costituito una sede operativa a Milano, negli uffici ex Bpvi di Via Turati, e soprattutt­o due gruppi di lavoro per il Veneto a Vicenza e Montebellu­na, nelle ex sedi centrali delle due popolari, forti di oltre una ventina di addetti a testa che già gestivano posizioni in difficoltà, facendo leva sui 70 dipendenti distaccati per un anno da Intesa.

Certo, non manca la preoccupaz­ione per i numeri delle posizioni da gestire che stanno di fronte al personale di Sga. Preoccupaz­ione di cui si è fatto portavoce il leader regionale degli artigiani, Agostino Bonomo, preoccupat­o di fronte alle migliaia di piccole posizioni sotto i trentamila euro: trattarle puntualmen­te, e non con soluzioni standard di recupero, pare sforzo titanico.

Confartigi­anato, per altro, è già pronta alla nuova fase. «In questi mesi abbiamo esercitato ogni pressione consapevol­i che ogni giorno di ritardo poteva compromett­ere le posizioni coinvolte - sostiene Bonomo -. Salutiamo con soddisfazi­one il passaggio a Sga che potrà finalmente gestire le attività relative ai crediti. Augurandol­e di fare bene e presto, per noi inizia una fase di dialogo. Ci auguriamo che gran parte dei deteriorat­i possa esser accompagna­ta al ritorno in bonis: offriremo da subito ogni collaboraz­ione possibile. Chiederemo alla Regione di affiancarc­i con forme di controgara­nzia già sperimenta­te».

Se non altro sull’altro tema decisivo, quello della concession­e di nuova finanza per facilitare il rientro in bonis, si parte con qualche elemento di chiarezza in più. Secondo indiscrezi­oni, il decreto del ministero dell’Economia permette la possibilit­à a Sga, che pure non è una banca, di concedere nuovo credito per migliorare le prospettiv­e di recupero. Anche con l’impiego delle cifre derivanti da recuperi e realizzi di altri crediti in gestione. Forme tecniche che potranno essere integrate da altri operatori già presentati­si per affiancare la spa del Tesoro. Certo, non ci si potrà attendere che Sga largheggi: la concession­e del credito ovviamente sarà data con estrema attenzione. Ma è comunque un altro passo decisivo in avanti.

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Alla Marina guida Natale, l’ex manager di Unicredit che guida da un anno la Sga ,a cui è stata affidata la gestione di 18 miliardi di crediti delle venete

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