Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Progetto di legge: «Azzerare tutte le indennità»
Il consigliere regionale di maggioranza Antonio Guadagnini (Siamo Veneto) ha deciso di calare l’asso, in qualche modo sfidando i colleghi del Movimento 5 Stelle sul loro terreno preferito: ha annunciato la presentazione di un progetto di legge che propone l’azzeramento di tutte le indennità dei consiglieri regionali.
VENEZIA Nasce come una provocazione. Ma è la più classica delle sfide che si sa come parte e non si sa come va a finire. Potrebbe essere il sassolino che fa venire giù la frana.
Stiamo parlando del progetto di legge annunciato dal consigliere indipendentista Antonio Guadagnini che prevede l’ azzeramento( avete letto bene: non riduzione o dimezzamento, azzeramento) delle indennità dei consiglieri regionali. «Nell’800 l’attività politico-istituzionale era svolta a titolo gratuito da una élite, tale per censo e istruzione - ripercorre Guadagnini -. Lo Statuto Albertino del 1848 prevedeva la gratuità del mandato parlamentare. La Costituzione repubblicana ribaltò quel principio e introdusse l’onerosità del mandato elettivo a garanzia del libero funzionamento del sistema democratico. In sostanza: per permettere a tutti di svolgere l’attività politica, anche a quelli che non vivevano di rendita, è stato previsto uno “stipendio”. E però nel corso del tempo anche a causa degli abusi a cui abbiamo assistito nella Prima Repubblica, si è diffuso un malcontento nei confronti di quella che viene percepita dai cittadini sfiduciati come una casta politica autoreferenziale che ha raggiunto il suo culmine negli anni che stiamo vivendo – prosegue il capogruppo di Siamo Veneto, che siede tra i banchi della maggioranza -. E alcuni politici, fiutata l’aria, hanno ben pensato di porre rimedio a quelli che erano considerati degli eccessivi privilegi tagliando “poltrone”, stipendi, indennità, pensioni, rimborsi». Ma si chiede Guadagnini, con evidente riferimento al Movimento Cinque Stelle che a Roma annuncia l’abolizione dei vitalizi e a Venezia ha già depositato a Palazzo Ferro Fini una proposta che riduce indennità e rimborsi, «quanto bisogna scendere ancora? Qual è il valore di questo lavoro? Vogliamo trasformare la politica in un’attività dopolavoristica?». La risposta se la dà lo stesso consigliere: «Dobbiamo andare fino in fondo, aboliamo le indennità dei consiglieri regionali. Il mio progetto di legge è semplice, conta due soli articoli, ma può portare ad un risparmio di 6,7 milioni all’anno per la Regione». È chiaro che si tratta di una misura estrema ma se mai approdasse in aula, senza finire com’è invece probabile insabbiata in un cassetto delle commissioni (come accaduto alla proposta dei Cinque Stelle), come voterebbero i consiglieri? E quelli di Di Maio? In caso di bocciatura, sarebbe facile pretendere perlomeno una controproposta, vista l’attenzione della pubblica opinione per l’argomento. Insomma, sarà interessante vedere il punto di caduta.
«Se si ritiene che il lavoro del consigliere non valga nulla, lasciamo che se ne occupi chi è disponibile a farlo gratis - chiude Guadagnini -. Spero che questa sia l’occasione per una riflessione con coscienza e coraggio, senza paura della ghigliottina».