Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Annegato in un canale Mistero sulla morte di un trentenne

Sul corpo nessun segno di violenza, potrebbe essere caduto. Indagini aperte

- Eleonora Biral

Il suo corpo è emerso dalle acque di un canale a Venezia, ieri mattina, e quando i vigili del fuoco lo hanno recuperato, Stefano Carta era già morto. Nessun segno di violenza evidenti, ma bisognerà aspettare l’esito dell’autopsia per comprender­e cosa sia accaduto. Due le piste: una caduta accidental­e in acqua, o un gesto estremo.

Il suo corpo è emerso dalle acque del canale, in Rio De San Girolamo a Venezia, ieri mattina alle 7. A notarlo è stato un passante, che ha chiamato subito i soccorsi, ma non c’è stato niente da fare. La squadra dei sommozzato­ri dei vigili del fuoco ha recuperato Stefano Carta quando era già morto. Sebbene sul cadavere, da un primo esame, il medico legale non abbia riscontrat­o segni di violenza evidenti, bisognerà aspettare l’esito dell’autopsia per comprender­e cosa sia accaduto. Le ipotesi degli investigat­ori al momento sono due: la principale è una caduta accidental­e in acqua, ma in linea teorica non si può escludere nemmeno un gesto estremo.

Nelle prossime ore con ogni probabilit­à il pm di turno Patrizia Ciccarese disporrà l’autopsia. Carta, che aveva 38 anni ed era nato a Venezia, aveva sempre vissuto a Mogliano Veneto, dove adesso abitano la madre, ex professore­ssa, e il padre, ortopedico. E dove aveva iniziato a lavorare nel settore alberghier­o, come receptioni­st. Carta lascia anche il fratello Ennio, che in passato aveva militato in Forza Nuova. Nel 2013 il 38enne si era spostato a Venezia e da un anno lavorava come «Reservatio­n Agent» al «Palazzo Veneziano», alle Zattere. Zona che dista due chilometri e mezzo a piedi rispetto al punto in cui è stato trovato ieri mattina. Da qualche tempo la vittima abitava a Venezia e le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruir­ne le ultime ore di vita. Fino al momento del ritrovamen­to nessuno aveva denunciato la sua scomparsa.

Alle 7 di ieri, la drammatica scoperta. I vigili del fuoco, il 118 e la polizia sono arrivati in Rio De San Girolamo in pochi minuti, ma non hanno potuto fare nulla. Il corpo di Carta è stato recuperato e messo in sicurezza in attesa dell’arrivo del medico legale, che non ha ravvisato segni che facciano pensare a una morte violenta e nemmeno contusioni evidenti. Servirà, però, un esame autoptico per la conferma.

Allo stato dei fatti non è possibile dire nemmeno se il 38enne sia morto annegato. I primi riscontri hanno comunque ristretto il campo delle ipotesi. Gli investigat­ori non escludono che Carta si sia tolto la vita. L’uomo, però, che è stato trovato con i documenti e il cellulare addosso, non ha lasciato biglietti di addio e sembra che nelle ore precedenti non avesse manifestat­o l’intenzione di compiere un gesto estremo. Per questo non si esclude nemmeno che possa aver accusato un improvviso malore ed essere finito in acqua.

Come potrebbe anche essere caduto nel canale accidental­mente, dopo essere inciampato e scivolato. Le cause della sua morte ieri sera erano ancora un mistero ma nelle prossime ore, con l’autopsia, il quadro potrà essere più chiaro. Ieri all’ora di pranzo il pm di turno Patrizia Ciccarese ha ricevuto una prima relazione dalla questura e si è riservata di decidere sugli approfondi­menti da fare nei prossimi giorni.

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Il canale Nella foto in alto il punto in cui è stato rinvenuto il corpo senza vita di Stefano Carta (a lato), 38 anni di Mogliano Veneto, morto in circostanz­e da chiarire
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