Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Custode eroe salva collega all’Olimpico
L’uomo è stato veloce a prendere il defibrillatore. In arrivo encomio dal Comune
Ha salvato la vita di un collega, colto da infarto, con l’uso del defibrillatore in dotazione al Teatro Olimpico, davanti al portone d’ingresso, in piazzale Matteotti. Protagonista della vicenda il custode del monumento palladiano, Emilio Giorio, 60 anni, che non è nuovo a questi gesti: tre anni fa, nel marzo 2015, salvò la vita ad un anziano turista. In arrivo, per l’uomo, un encomio da parte dell’amministrazione.
VICENZA Gli era già capitato tre anni fa di salvare la vita ad un turista settantenne in arresto cardiaco durante la visita al monumento palladiano; martedì, quando si è trovato a soccorrere lo storico collega e amico stramazzato al suolo senza più battito cardiaco, il custode del Teatro Olimpico ha dovuto superare in fretta panico e disperazione, reazioni che avevano già impietrito tutti gli altri dipendenti. Emilio Giorio ha combattuto contro il tempo, ben cosciente di quanto fosse prezioso, coinvolgendo anche la figlia Claudia di ventuno anni che studia scienze infermieristiche, pur di strappare alla morte il 47enne. Il suo compagno di lavoro da diciotto anni a questa parte. E il piccolo miracolo è avvenuto: quanto di più prezioso per ripagare il custode dipendente comunale che ripudia l’etichetta di “eroe” e che presto riceverà anche un riconoscimento dal sindaco Achille Variati, che lo ha già ringraziato di persona «per il comportamento virtuoso», così come aveva già fatto tre anni fa, quando aveva salvato dall’infarto un’altra persona.
Lo stesso Giorio nel 2011 aveva evitato che l’acqua dell’impia nto antincendi o, andato in tilt, danneggia sse il gioiello palladiano. «Il mio premio? Sapere che Ivano (il collega) si è ripreso: è cosciente e parla» fa sapere il custode, sessant’anni compiuti da poco, che di recente ha effettuato un aggiornamento con la Croce Verde per l’utilizzo del defibrillatore. «Purtroppo siamo in pochi a saperlo usare, dovrebbero essere molti di più, soprattutto chi ha un’attività, negozi». Grazie al dispositivo salvavita all’esterno dell’Olimpico, in piazza Matteotti, il custode aveva già fatto ripartire il cuore di un turista, nel marzo 2015. «Può capitare qui a teatro, dove ci sono grandi flussi, e siamo pronti, ma con un collega, un amico, lo scenario cambia» spiega Giorio raccontando di aver «preso per i capelli» il 47enne. Martedì alle 13 era a pranzo con la figlia nell’alloggio al piano superiore dell’Olimpico quando lo hanno chiamato dei colleghi disperati per chiedergli di intervenire: Ivano, timbrando il cartellino all’ingresso per la pausa pranzo, era piombato a terra, incosciente e senza più battito. «I colleghi erano paralizzati e anche io ho avuto uno choc sulle prime ma sapevo che non c’era tempo da perdere – riferisce Giorio -, così con mia figlia Claudia, che ha dimostrato sangue freddo e bravura, abbiamo praticato il massaggio cardiaco e la ventilazione polmonare, poi lei è uscita a recuperare il defibrillatore che abbiamo usato per dare tre scariche». Un lavoro instancabile «in tandem», per alcuni, interminabili minuti, fino all’arrivo dell’ambulanza.
«Non sapevo se sarei riuscito a salvare Ivano ma dovevo provarci, non potevo assolutamente mollare» racconta con gli occhi lucidi il custode. Il resto lo hanno fatto i paramedici del Suem che hanno poi trasferito il 47enne in ospedale a Vicenza, poi ad Arzignano. Vivo, grazie al collega, il suo angelo.
Emilio Giolo Un riconoscimento dal Comune? Il mio vero premio è sapere che il collega si è ripreso