Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Mantovani, tour in solitaria dai big «Devo muovermi, il tempo stringe»

Il candidato sindaco (isolato) di Fi-Lega scatta foto con Salvini e incontra Berlato

- Gian Maria Collicelli

VICENZA La sua si potrebbe definire una politica «dei piccoli passi». Non degli strappi, delle mosse azzardate, nè di azioni improvvise, ma di passi. E però anche camminando si giunge in vetta: «Credo sia l’ora di muoversi perché il tempo passa». Il candidato sindaco di Lega e Forza Italia, Fabio Mantovani, non ci sta a rimanere immobile.

Mentre i partiti che lo sostengono discutono della strategia per le prossime elezioni amministra­tive e cercano di far quadrare il cerchio portando tutti i simboli partitici del centrodest­ra dalla stessa parte (dunque non solo Lega e Fi ma anche Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia-Udc), lui compie i suoi passi. Piccoli, magari, ma di peso.

I primi sono stati gli incontri pubblici (due) a cui è stato invitato e a cui si è presentato in qualità di candidato sindaco nelle scorse settimane, nonostante in ogni occasione non siano mancate le frecciatin­e proprio al fatto che la sua candidatur­a è considerat­a, da alcuni, ancora «vacillante». Poi il secondo passo: la comparsata alla festa della Lega, organizzat­a dalla segreteria provincial­e a Lonigo lo scorso fine settimana, dove Mantovani è comparso pure nel selfie con il leader del Carroccio, Matteo Salvini.

Insomma, un modo per far notare che un candidato, a Vicenza, c’è. Infine l’ultimo passo di questi giorni: l’ex presidente dell’Ordine degli avvocati di Vicenza si è recato a Venezia, alla sede del consiglio regionale, per incontrare il coordinato­re regionale di Fratelli d’Italia, Sergio Berlato. «Fratelli d’Italia è una delle forze che vorrei facesse parte della coalizione che mi sostiene afferma Mantovani -. Più volte Berlato ha ribadito la stima nei miei confronti sottolinea­ndo però che non mi aveva mai conosciuto, pertanto ho voluto presentarm­i e farmi conoscere». Prima ancora del contenuto del dialogo, è il gesto ad essere significat­ivo e suona quasi come un messaggio ai due partiti - Lega e Fi - che ancora discutono sul suo nome, fra le richieste di cambiament­o della Lega all’indomani del 4 marzo (data delle elezioni politiche) e la fronda tutta interna a Forza Italia che sognava una candidatur­a dell’assessore regionale Elena Donazzan. E il messaggio sembra essere: decidete in fretta. A conferma di questa tesi anche l’esito di quel faccia a faccia: «Ho sollecitat­o Mantovani – dichiara Berlato - affinché convochi una riunione a livello locale di tutti i quattro partiti di coalizione per capire se sono ancora possibili convergenz­e».

Infatti, il prossimo passo di Mantovani è già definito: «Ho in mente di trovarmi con i partiti in sede locale - annuncia il candidato - per iniziare a fare il punto e pianificar­e la campagna. Spero che possano sciogliere prima possibile tutti i nodi e mettersi a lavoro. D’altronde è la priorità per tutti». La strategia dunque è chiara: dopo tre vertici fra i partiti a livello regionale (l’ultimo nei giorni scorsi solo fra Lega e forzisti) e con le elezioni comunali a meno di due mesi, i tempi stringono. Non solo: nelle ultime ore si affolla di nuovo il toto nomi per un’alternativ­a di leadership nel centrodest­ra. Fra questi, Claudio Cegalin, editore di Tva, ed Ermanno Argonese, ex dg dell’Usl. Domani è in programma una riunione del direttivo regionale di FI dove il nodo-Vicenza sarà in agenda.

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Prove di unione Mantovani alla festa della Lega con Pellizzari e Da Re

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