Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sappada e Dolomiti da scoprire Il Giro «sale» tra Veneto e Friuli Tappa in Comelico e due passi inediti. Zaia: «Impegni rispettati»

- di Andrea Pistore

SAN PIETRO DI FELETTO (TREVISO) È il classico tappone dolomitico che infiammerà i tifosi per il Giro d’Italia numero 101, e poco importa se le montagne storiche della corsa rosa sono state sacrificat­e per cercare nuovi terreni di sfida.

La giornata? Quatto salite, nessuna durissima ma nessuna facile, con i corridori che illuminera­nno il secondo fine settimana del Giro reduci dalle fatiche del «Kaiser» Zoncolan. Domenica 20 maggio la corsa rosa partirà da Tolmezzo per raggiunger­e Sappada, percorrend­o due salite inedite del Comelico con la carovana che si darà battaglia dopo Auronzo di Cadore tra i tornanti del Passo Sant’Antonio e l’ascesa di Costalisso­io con l’asfalto costanteme­nte sopra il 10% di pendenza. L’antipasto della battaglia prevede un menù di tutto rispetto con il gran premio di terza categoria che porta al passo della Mauria e poi quello che, superato il Cadore, raggiunge il Passo Tre Croci lasciando alle spalle Cortina d’Ampezzo. Ascese che possono lasciare tossine nelle gambe di chi non è al top della condizione. Il finale di tappa è in leggera ascesa per giungere a Sappada, dove l’arrivo è a qualche centinaio di metri da quello del 1987 che permise all’irlandese Stephen Roche di conquistar­e la sua prima maglia rosa nell’anno del grande slam GiroTour-Mondiale. Altri tempi. Ieri a Ca’ del Poggio, tra le colline trevigiane del Prosecco, la tappa nata veneta e diventata «interregio­nale» dopo il passaggio di Sappada al Friuli, è stata svelata.

Per l’occasione il governator­e del Veneto Luca Zaia ha rimarcato il cambiament­o geo-politico epocale del territorio. «Siamo sempre stati rispettosi degli impegni presi — ha detto — con Sappada ce l’avevamo e siamo qui. La frazione è stata finanziata interament­e dal Veneto e per buona parte toccherà le sue montagne. Diciamo che una regione a statuto ordinario ha aiutato una a statuto speciale, questa tappa è un grande evento sportivo che doniamo al Friuli e alla sua comunità». La tappa di Sappada misura 176 chilometri, in un continuo saliscendi. «E’ un percorso non impegnativ­o ma che può far male a chi non lo affronterà nel modo giusto», spiega Manuel Piller Hoffer, sindaco sappadino. Impossibil­e non toccare anche il tema della candidatur­a di Cortina alle Olimpiadi del 2026. «Non è una candidatur­a contro qualcuno — spiega ancora Zaia — la prossima settimana incontrerò Malagò, poi ci rimettiamo alle decisioni del Coni e del governo che verrà. Siamo molto competitiv­i, sia in ambito nazionale che mondiale. La carta vincente da giocarci è Cortina, un biglietto da visita internazio­nale garantita da strutture e servizi già esistenti e collaudati, magari coinvolgen­do anche territori contermini come, ad esempio, Asiago e Sappada».

Per gli appassiona­ti veneti quella del 20 maggio sarà il clou di una tre giorni che inizierà venerdì quando la tredicesim­a tappa partirà da Ferrara e arriverà a Nervesa della Battaglia dopo 180 chilometri in un’occasione per le ruote veloci. Sabato 19 è poi in cartello la frazione più attesa: San Vito al Tagliament­o-Monte Zoncolan, con 5 gran premi della montagna, prima dell’ultima ascesa sul «Kaiser» i cui muri al 22% sono già leggenda del Giro.

 Luca Zaia La tappa resta finanziata interament­e dal Veneto: grande evento di sport che «doniamo» al Friuli

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Giro d’Italia Il governator­e del Veneto Luca Zaia con il sindaco di Sappada alla presentazi­one della tappa

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