Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Supermarket della droga: due arresti
I carabinieri di Padova scoprono ben 30 chili di eroina in una casa di Camisano
VICENZA
Era nascosta in un appartamento nelle campagne di Camisano una raffineria di eroina, smantellata ieri dai Carabinieri di Padova, che hanno arrestato due cittadini albanesi e sequestrato 30 chili di sostanza stupefacente. Il blitz è il risultato di un’attività di indagine che gli investigatori del Comando dell’Arma di Padova hanno svolto per contrastare l’aumento dello spaccio, collegato anche all’incremento di decessi per overdose in Veneto.
VICENZA
Avevano trasformato casa propria in una raffineria della droga. Con quantità ingentissime: in quell’appartamento – anonimo all’apparenza, a Camisano nella frazione di Rampazzo – due cittadini albanesi da tempo residenti a Vicenza, un 34enne e un 41enne, confezionavano e preparavano dosi di eroina da spacciare a Padova. Ce n’era quasi trenta chili, purissima e del valore di circa centomila euro, nella serata di mercoledì: i carabinieri di Padova, che tenevano d’occhio la coppia da tempo, con un blitz hanno fatto irruzione e li hanno arrestati.
Non si esclude che la droga qui confezionata abbia avuto un ruolo rilevante nell’ondata di decessi da overdose di recente registrata in Veneto. I due albanesi, residenti a Vicenza, sono già noti alle forze dell’ordine e hanno molti reati di questo tipo alle spalle. Questa volta erano riusciti a metter su un’organizzazione in grande stile.
I militari della città del Santo hanno iniziato a investigare su di loro alcuni mesi fa, notando un forte canale d’afflusso di eroina a prezzi molto concorrenziali che sembrava arrivare a Padova da Vicenza. Gli investigatori volevano anche capire se da questo canale dipendesse, in parte, l’aumento di morti per overdose che negli ultimi tempi è stato registrato a livello regionale. Risalendo a ritroso la filiera, partendo dai singoli consumatori per arrivare agli spacciatori e via via ai «grossisti» della droga, gli investigatori alla fine sono arrivati a chiudere il cerchio attorno ai due albanesi residenti a Vicenza. Scoprendo che i due, per motivi ignoti, pur abitando nel capoluogo frequentavano costantemente anche un appartamento in via Del Bosco, un casale nelle campagne a Rampazzo: proprio al confine fra la provincia vicentina e quella padovana. Da lì partiva il flusso, imponente, e questo nella completa estraneità del vicinato: i residenti della zona erano ignari di tutto, si sono resi conto di quello che succedeva solo mercoledì sera vedendo le gazzelle dei militari e ieri, notando all’ingresso dell’abitazione il cartello di sequestro giudiziario dei locali.
Nelle scorse settimane l’indagine ha approfondito le posizioni dei due albanesi: alla fine, mercoledì, verso mezzanotte è scattata la trappola. Gli investigatori avevano ragione di credere che nell’abitazione vi fosse un’ingente quantità di stupefacente. Ma, forse, nemmeno loro pensavano di trovare qualcosa di paragonabile a una vera e propria raffineria di droga. L’eroina qui veniva raffinata e «tagliata» con altre sostanze teoricamente inerti, per renderla meno forte e per poterne smerciare di più. Dopo l’operazione di «annacquamento», nell’appartamentino di Rampazzo si procedeva a suddividere la droga in dosi grandi e piccole, con bilance e strumenti di precisione; infine veniva confezionata in bustine di cellophane e panetti, alcuni anche da mezzo chilo, pronti per essere spacciati sulla piazza.
Il blitz dei carabinieri ha permesso di bloccare e arrestare i due produttori e spacciatori albanesi: uno è nel carcere Delpapa di Vicenza, l’altro al penitenziario Due Palazzi di Padova.