Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Mia sorella curata bene». Dona 100mila euro
Benefattrice decide di aiutare l’hospice per i malati oncologici del San Bortolo
VICENZA
Cure palliative: da un lato persone affette da malattie incurabili in fase terminale e i loro familiari, dall’altro coloro che se ne prendono cura, cercando di preservare fino all’ultimo la dignità della persona.
È stato questo il caso anche di Grazia Pasini, 76enne vicentina recentemente scomparsa a seguito di un tumore ai polmoni che è stata accudita dall’équipe dell’unità operativa del San Bortolo che, tramite l’assistenza domiciliare e l’Hospice, segue i malati oncologici e non solo. Ieri Morgana Pasini, sorella di 10 anni più anziana, ha voluto rendere operativa la volontà di Grazia donando 100 mila euro al reparto.
«Il denaro - ha precisato il direttore generale dell’Usl 8, Giovanni Pavesi – verrà utilizzato per acquistare una decina di vetture che medici e infermieri useranno per le 500 visite a domicilio settimanali, che corrispondono a 25 mila visite all’anno, che vedono impegnati 8 medici e 12 infermieri, spesso anche in contemporanea. Con questa straordinaria donazione speriamo di poter acquistare qualche auto ibrida o elettrica, considerato che anche l’inquinamento ambientale è uno dei fattori di rischio per le persone».
«Il nostro reparto è stato recentemente rinnovato e ampliato – ha incalzato il direttore delle Cure Palliative, Pietro Manno - e non possiamo che essere grati a questa famiglia che ha compreso l’importanza dei nostri sforzi mirati non solo a garantire una elevata qualità dell’assistenza, ma anche a instaurare un rapporto di fiducia con i pazienti e i loro familiari. Nel 2017 abbiamo assistito 800 persone, 600 a domicilio, spesso con visite quotidiane, mentre l’Hospice conta 11 stanze per altrettanti posti letto gestiti da un medico, 9 infermieri e 7 operatori socio sanitari».
«Entro la fine dell’anno – ha precisato Pavesi – verrà aperto un Hospice con 7 posti letto presso la Casa di riposo “Scalabrin” di Arzignano gestita dall’Ipab». Sempre in tema di donazioni la Fondazione San Bortolo, guidata da Gian Carlo Ferretto ha acquistato una colonna laparoscopica del costo di 170 mila euro per il reparto di urologia. La nuova apparecchiatura, che consente una visione tridimensionale, permetterà di eseguire interventi chirurgici molto meno invasivi rispetto a quelli eseguiti a cielo aperto.