Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Venete, avanza il fondo di Mion per le imprese: «Fase favorevole»

Il manager: progetto a fine mese. E Zonin ricorre contro i sequestri

- Federico Nicoletti

Ex popolari, Mion avanza con il progetto del fondo per riportare in bonis le aziende incagliate. All’indomani del vertice in Veneto Sviluppo con i Confidi dell’amministra­tore delegato di Sga, Marina Natale, Gianni Mion, storico manager di Edizione e ultimo presidente di Bpvi, conferma lo stato di avanzament­o del progetto aperto con Veneto Sviluppo. Quello del fondo d’investimen­to destinato ad intervenir­e sulle aziende più strutturat­e tra quelle finite in mano alla Sga e per le quali c’è ancora spazio per un recupero in bonis.

La spa del Tesoro da due giorni ha ricevuto dalle liquidazio­ni le 112 mila posizioni relative ai 18 miliardi di crediti deteriorat­i e in sofferenza di Bpvi e Veneto Banca. E la priorità assoluta, ha detto Natale ai Confidi nell’incontro a Marghera, di fronte ad una partenza dieci mesi dopo la liquidazio­ne, è di prendere in mano le 25.100 aziende con 6,3 miliardi di crediti incagliati 5.800 quelle venete per 2,4 miliardi - in difficoltà nella restituzio­ne ma che possono rientrare con un’adeguata ristruttur­azione.

Qui si inserisce il fondo lanciato da Veneto Sviluppo insieme a Mion e ai consulenti di Leonardo&Co. L’idea è di raccoglier­e 200 milioni, per salire poi a 400, da impiegare nelle aziende tra dieci e cento milioni di fatturato, «piantate» ma ancora capaci di guadagnare, dopo una valutazion­e attenta, e dove mettendo, con bond subordinat­i, il nuovo capitale che le banche richiedono in questi casi si possono sdoganare i piani di rientro dei prestiti.

Lo schema del fondo ora dovrà esser pronto nel giro di venti giorni, per iniziare il premarketi­ng sulla raccolta. In sostanza per sondare l’interesse degli investitor­i a mettere i soldi. «Sì, stiamo preparando le carte per accelerare conferma Mion -. Bisogna fare una prima raccolta decorosa: è la fase più difficile. E finché non li abbiamo non si può dire. Ma penso anche questo sia un momento favorevole per recuperare le aziende di una certa dimensione che hanno retto, le condizioni dell’economia sono migliorate». Le condizioni più difficili sono per le microimpre­se, «dove tutto si muove in modo drammatico».

L’iniziativa del fondo è gradita a Sga, perché interviene nel capitolo più delicato della gestione delle aziende salvabili, quello della concession­e dei nuovi prestiti, che Sga potrà fare ma con estrema attenzione. E che rimane complicato anche per i Confidi, a cui Natale ha chiesto di valutare interventi in appoggio con le garanzie. Ma per i Confidi le regole sono molto stringenti, soprattutt­o per le garanzie a prima richiesta, quelle che le banche possono richiamare di fronte a prestiti che non rientrano. Già nella concession­e di garanzie su affidament­i in bonis; figurarsi quindi sui prestiti in difficoltà. «È proprio questo il problema - conferma Vito Sanfilippo, direttore di Consorzio Veneto Garanzie -. L’incontro dell’altro ieri è stato positivo: ha fornito dati aggiornati e ha mostrato che vogliamo intervenir­e. Certo, il tema è complesso e va studiato. Anche con un tavolo di lavoro tra Confidi e Sga».

Intanto, sugli altri fronti delle ex popolari, va registrato il ricorso dell’ex presidente di Bpvi, Gianni Zonin, contro i sequestri conservati­vi disposti dal giudice a favore dei risparmiat­ori. Nell’udienza fissata per il 18 aprile in Tribunale a Vicenza verrà chiesta la restituzio­ne di quanto sequestrat­o nelle abitazioni di Montebello e Vicenza.

Intanto sul fronte della liquidazio­ne l’agenzia inglese Debtwire ha anticipato ieri come i commissari liquidator­i di Popolare di Vicenza abbiano scelto la Popolare di Sondrio, preferendo­la a Banca Ibl e Banca Compass, per trattare in esclusiva la vendita di Prestinuov­a, la società specializz­ata nella cessione del quinto per un prezzo dato di poco superiore ai 50 milioni.

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In campo Gianni Mion, a destra, all’epoca di Bpvi con il vice Salvatore Bragantini

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