Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

BpVi, sabato si torna in aula Migliaia di risparmiat­ori in fila per nuovi risarcimen­ti

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Processo Banca Popolare di Vicenza: sabato si torna in aula dopo una pausa di due mesi, per riunire al procedimen­to già in corso il secondo troncone di indagine, quello chiuso di recente che riguarda l’ostacolo all’attività di vigilanza di Banca d’Italia e Banca Centrale Europea durante l’attività ispettiva 2014 e pure di Consob, in riferiment­o all’aumento di capitale 2014. E già si annuncia una maxi udienza: potrebbero essere migliaia i risparmiat­ori (o meglio i relativi avvocati) a mettersi in fila già di prima mattina, per le nuove costituzio­ni di parti civili, per chiedere i danni relativame­nte agli ulteriori reati contestati a vario titolo all’ex presidente Gianni Zonin e gli ex manager, tra cui l’ex dg Samuele Sorato (la cui posizione anche per il secondo troncone verrà probabilme­nte stralciata).

Per l’udienza del 21 aprile davanti al giudice Roberto Venditti c’è da aspettarsi (legali ed associazio­ni sono già al lavoro per questo) che le poco più di cinquemila parti civili già costituite (e ammesse) si ri-costituisc­ano: per l’associazio­ne «Noi che credevamo nella BpVi» saranno poco meno di un migliaio, mentre la Casa del Consumator­e di Schio ha chiesto di poter manifestar­e davanti al tribunale. Dovrebbero essere invece limitate a qualche centinaia le parti civili da ammettere per il reato (contestato a Sorato, Giustini e Bpvi) di ostacolo alla Consob, troncone questo finito a Milano e rispedito a Vicenza dalla Cassazione e in merito al quale i pubblici ministeri Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori avevano chiesto ed ottenuto il sequestro di 106 milioni di euro (eseguito poi solo per la banca). Questi soldi, nella prospettiv­a di una condanna definitiva, potrebbero essere redistribu­iti tra gli ex soci coinvolti nell’aumento di capitale del 2014.

Ed intanto domani davanti al tribunale del Riesame di Vicenza si terrà l’udienza per discutere il ricorso presentato dall’ex presidente BpVi Zonin contro i sequestri preventivi delle sue abitazioni di Montebello e Vicenza, in contrà del Pozzetto. Sequestri concessi alle parti civili già costituite. A far scattare i sigilli di mobili, quadri e altri oggetti oltre agli immobili stessi gli avvocati Michele Vettore e Renato e Pietro Bertelle.

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