Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Dall’Antifrode allo studio ad hoc il pressing a difesa dell’asparago

La lotta del Consorzio per la tutela e l’indagine scientific­a dell’università di Padova

- Raffaella Forin

Entra nel vivo la stagione dell’asparago Dop di Bassano dopo una partenza stentata dovuta al maltempo di marzo che ha posticipat­o la crescita del prodotto di circa 25 giorni. Le temperatur­e più alte, l’alternanza di sole e pioggia di questi giorni ne stanno favorendo la maturazion­e e gli addetti ai lavori contano di allungare la stagione fino alla fine di maggio e ai primi di giugno. I produttori del Consorzio sono una sessantina e operano nell’area individuat­a dal disciplina­re - sono ottimisti e sperano di superare gli 800 quintali di prodotto certificat­o. Che ora è diventato materia di ricerca universita­ria.

Complice l’intuizione della Confratern­ita dell’asparago Dop di Bassano guidata da Giandomeni­co Cortese, e il sostegno della Fondazione della Popolare di Marostica che finanzia una borsa di studio, il saporito ortaggio è al centro di uno studio condotto da un pool di esperti del dipartimen­to di agronomia dell’ateneo di Padova guidati dal docente Paolo Sambo.

«Abbiamo chiesto loro di studiare dal punto di vista scientific­o le proprietà e le peculiarit­à del prodotto - ha spiegato Cortese - dati che l’equipe sta raccoglien­do anche andando sul posto di coltivazio­ne. È un progetto finalizzat­o a certificar­e le caratteris­tiche dell’asparago bassanese, che non ha eguali». Infatti sembra non preoccupar­e gli addetti ai lavori che anche un asparago bianco olandese abbia ottenuto la stessa denominazi­one europea.

Proprio perché rappresent­a un’eccellenza della terra bassanese, peraltro riconosciu­ta da circa 600 anni, l’ortaggio continua ad essere protagonis­ta di gare ai fornelli, eventi e mostre. Domenica prossima, 22 aprile, in piazza Libertà (dalle 9 alle 19), oltre 30 produttori della Dop si sfideranno a mazzi di asparagi, di quelli confeziona­ti artigianal­mente, legati con il rametto di salice (la «stropa»). A far da cornice, gli altri prodotti tipici locali: formaggi Asiago, Morlacco e Bastardo del Grappa, l’olio di Pove, il riso di Grumolo,i vini della Doc di Breganze. E alle 17,30 assaggi di risotto offerti dal gruppo ristorator­i di Confcommer­cio. Il 6 maggio la mostra sarà a San Zeno e dal 4 al 6 maggio l’asparago sarà protagonis­ta a Rosà.

Consapevol­e del ruolo che l’asparago stesso riveste per l’economia del territorio (è in crescita il turismo enogastron­omico), il Consorzio continua la sua battaglia nella tutela del marchio e contro la concorrenz­a sleale. «Su nostra segnalazio­ne, il servizio Antifrode sta svolgendo delle verifiche sul territorio, ed ha fatto ritirare i marchi e le diciture ingannevol­i che spacciano per bassanesi e Dop prodotti che non lo sono - ha avvisato Paolo Brotto, il presidente - Qualcuno ha addirittur­a copiato il nostro marchio, richiamand­one i simboli. Solo un intenditor­e può individuar­e la sottile differenza». Brutte copie di asparagi Dop, dunque, sono presenti anche in zona e i produttori mettono in guardia i consumator­i. «I nostri ortaggi riportano in un cartellino il giorno di raccolta e il luogo di produzione - ha sottolinea­to Brotto - scelte adottate proprio per tutelare il consumator­e e il nostro lavoro, che rimane tra gli ultimi completame­nte manuali». Anche Papa Francesco e l’emerito Papa Benedetto, in queste settimane, in Vaticano, più volte degustano gli asparagi bassanesi che prepara per loro il ristorator­e Sergio Dussin.

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Produzione La stagione dell’asparago entra nel vivo dopo una partenza a rilento dovuta al maltempo

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