Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dall’Antifrode allo studio ad hoc il pressing a difesa dell’asparago
La lotta del Consorzio per la tutela e l’indagine scientifica dell’università di Padova
Entra nel vivo la stagione dell’asparago Dop di Bassano dopo una partenza stentata dovuta al maltempo di marzo che ha posticipato la crescita del prodotto di circa 25 giorni. Le temperature più alte, l’alternanza di sole e pioggia di questi giorni ne stanno favorendo la maturazione e gli addetti ai lavori contano di allungare la stagione fino alla fine di maggio e ai primi di giugno. I produttori del Consorzio sono una sessantina e operano nell’area individuata dal disciplinare - sono ottimisti e sperano di superare gli 800 quintali di prodotto certificato. Che ora è diventato materia di ricerca universitaria.
Complice l’intuizione della Confraternita dell’asparago Dop di Bassano guidata da Giandomenico Cortese, e il sostegno della Fondazione della Popolare di Marostica che finanzia una borsa di studio, il saporito ortaggio è al centro di uno studio condotto da un pool di esperti del dipartimento di agronomia dell’ateneo di Padova guidati dal docente Paolo Sambo.
«Abbiamo chiesto loro di studiare dal punto di vista scientifico le proprietà e le peculiarità del prodotto - ha spiegato Cortese - dati che l’equipe sta raccogliendo anche andando sul posto di coltivazione. È un progetto finalizzato a certificare le caratteristiche dell’asparago bassanese, che non ha eguali». Infatti sembra non preoccupare gli addetti ai lavori che anche un asparago bianco olandese abbia ottenuto la stessa denominazione europea.
Proprio perché rappresenta un’eccellenza della terra bassanese, peraltro riconosciuta da circa 600 anni, l’ortaggio continua ad essere protagonista di gare ai fornelli, eventi e mostre. Domenica prossima, 22 aprile, in piazza Libertà (dalle 9 alle 19), oltre 30 produttori della Dop si sfideranno a mazzi di asparagi, di quelli confezionati artigianalmente, legati con il rametto di salice (la «stropa»). A far da cornice, gli altri prodotti tipici locali: formaggi Asiago, Morlacco e Bastardo del Grappa, l’olio di Pove, il riso di Grumolo,i vini della Doc di Breganze. E alle 17,30 assaggi di risotto offerti dal gruppo ristoratori di Confcommercio. Il 6 maggio la mostra sarà a San Zeno e dal 4 al 6 maggio l’asparago sarà protagonista a Rosà.
Consapevole del ruolo che l’asparago stesso riveste per l’economia del territorio (è in crescita il turismo enogastronomico), il Consorzio continua la sua battaglia nella tutela del marchio e contro la concorrenza sleale. «Su nostra segnalazione, il servizio Antifrode sta svolgendo delle verifiche sul territorio, ed ha fatto ritirare i marchi e le diciture ingannevoli che spacciano per bassanesi e Dop prodotti che non lo sono - ha avvisato Paolo Brotto, il presidente - Qualcuno ha addirittura copiato il nostro marchio, richiamandone i simboli. Solo un intenditore può individuare la sottile differenza». Brutte copie di asparagi Dop, dunque, sono presenti anche in zona e i produttori mettono in guardia i consumatori. «I nostri ortaggi riportano in un cartellino il giorno di raccolta e il luogo di produzione - ha sottolineato Brotto - scelte adottate proprio per tutelare il consumatore e il nostro lavoro, che rimane tra gli ultimi completamente manuali». Anche Papa Francesco e l’emerito Papa Benedetto, in queste settimane, in Vaticano, più volte degustano gli asparagi bassanesi che prepara per loro il ristoratore Sergio Dussin.