Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Esplode il fenomeno hockey
Hockey, dopo 5 scudetti arriva anche l’Alps League Storia di una squadra fatta da campioni dilettanti: ci sono artigiani e raccoglitori di frutti
Un altro titolo in Veneto La Migross, battendo il Rittner Buam, mette un altro trofeo in bacheca. «Abbiamo club di tifosi in Sicilia, Sardegna e in tutto il Veneto»
Cinque scudetti, tre Supercoppe, tre Coppe Italia. E adesso pure l’Alps League in bacheca. L’hockey su ghiaccio in Veneto rilancia l’orgoglio, i tifosi sono in aumento e l’operazione di marketing compiuta allargando la platea ad Austria e Slovenia sembra aver colpito nel segno.
In vetrina finisce per l’ennesima volta la Migross Asiago, che domenica ha completato una cavalcata straordinaria con il successo in finale a gara 7 sulla rivale storica, il Rittner Buam, con l’ennesimo capolavoro dei nerostellati. «Abbiamo due club di tifosi persino in Sardegna, nel cagliaritano, e a Catania — sorride il direttore sportivo dei Leoni, Renato Tessari — all’Odegar vengono a vederci anche da Verona, Rovigo e Padova, il nostro palazzetto è sempre più variopinto di colori e di passione. Questa Alps League conquistata dopo una lunga cavalcata è anche il segnale di quanto lontano possa portare il percorso che abbiamo intrapreso quando abbiamo scelto di aggregare pure Austria e Slovenia, alzando il livello della competizione. La Germania? Siamo fermi ma le trattative riprenderanno presto». Non c’è solo l’Asiago, in Veneto. C’è pure il Cortina, storico club che detiene il maggior numero di presenze in serie A con 16 scudetti, 3 Coppe Italia e due Coppe delle Alpi. Senza dimenticare l’Alleghe, fondato nel lontano 1933 e ripartito dalla terza serie per mancanza di sponsor e il Feltre: entrambe adesso militano nell’IHL (l’Italian Hockey League, la cosiddetta serie B) e puntano in alto. Ma la copertina del giorno è per l’Asiago. È costato circa un milione di euro l’anno traghettare il club altopianese sulle alte vette austroitalo-slovene.
«Il club è dilettantistico — sottolinea Tessari — e dobbiamo ringraziare chi tramite il volontariato rende possibile il funzionamento della macchina organizzativa. Il nostro capitano Federico Benetti ha un’azienda di manutenzioni con tre dipendenti e c’è chi fa il raccoglitore di frutti di bosco come Davide Conci: si capisce il quadro in cui si muove il nostro sport. Lavori stagionali, di fatto è come se fossero professionisti ma formalmente non lo sono. E di hockey su ghiaccio non si vive». I palaghiaccio sono pieni ma gli stipendi di un giocatore al massimo livello (che poi sono rimborsi spese, considerata la natura fiscale dell’attività) oscillano per l’Alps League fra i novemila e i trentamila euro. Qualcosa in più per i top player e i migliori stranieri. I veneti di punta sono Marco De Filippo, portiere del Cortina e dell’Italia, Marco Magnabosco, attaccante dell’Asiago, Riccardo Lacedelli, difensore del Cortina ed Enrico Miglioranzi, difensore nerostellato. L’organico dell’Asiago abbonda di italo-canadesi e c’è pure uno slovacco, Jozef Fonte, mentre nel Cortina la maggioranza è italiana con qualche pennellata canadese. Statuni- tensi i due coach, Barrasso e Omicioli. E ci sono le buone notizie, come l’annessione di Milano per il prossimo campionato e quelle meno buone, come la difficoltà ad espandere il progetto.
«Tempo fa – spiega ancora Tessari – era stata intavolata una trattativa con la lega tedesca, senza che però si arrivasse a un punto d’incontro. Io credo che la strada sia quella giusta. Ad Asiago abbiamo lo stesso gruppo di lavoro da anni, io credo di essere il ds di questa squadra da più di 25 anni, ho perso il conto... Il presidente, salvo qualche anno sabbatico, è Piercarlo Mantovani e una menzione speciale va al nostro allenatore, Tom Barrasso, che credo sia il migliore passato qui da anni a questa parte. Ha compiuto un lavoro straordinario, rilanciando un ciclo che era terminato e gettando le basi per altri successi». Un futuro che sarà ancora anche nell’Alps League, torneo in crescita esponenziale sia a livello tecnico che di «presa» mediatica, anche se sotto questo profilo un salto di qualità è possibile. Insomma, in Veneto il disco continua a girare. E che musica, sul ghiaccio.
Tessari Ad Asiago abbiamo lo stesso gruppo di lavoro da anni, io credo di essere il direttore sportivo di questa squadra da più di 25 anni, credo perché in realtà ho perso il conto