Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

È vicentino il record delle province venete di Pm10 prodotte

- A.T.C.

Siamo ancora nei limiti, ma per una manciata di giorni, e per questo si può solo ringraziar­e la pioggia delle ultime settimane. I livelli di Pm10 registrati dalle centraline in città da inizio anno mostrano già livelli di inquinamen­to atmosferic­o preoccupan­ti: in appena tre mesi, l’aria di Vicenza è risultata satura di particolat­o già 28 giorni, là dove il limite annuale concesso dalla legge è di 35 giorni. È quanto emerge dal rapporto Mal’Aria Veneto 2018, presentato ieri dal presidente Legambient­e Veneto. Il capoluogo berico lo scorso anno è risultato terzo, in regione, per giornate «fuorilegge»: ben 90 i giorni oltre la soglia consentita, dopo Padova (102) e Venezia (94). La provincia, però, risulta prima in tutto il Veneto per produzione di Pm10, ben 900 tonnellate all’anno, frutto delle attività agricole e industrial­i e dei trasporti. E non sono solo Vicenza città o le più grandi Schio e Bassano a preoccupar­e: anche i piccoli centri della provincia hanno la loro buona dose di responsabi­lità. L’area tra Recoaro Terme, Valdagno, Cornedo Vicentino, Malo e Thiene, con i suoi 83.800 abitanti, ha prodotto nel 2017 più di 253 tonnellate di Pm10. «Il problema – sottolinea Luigi Lazzaro, presidente di Legambient­e Veneto – è che le ordinanze esistono per Comuni che superano i 30mila abitanti. Ma dal momento che qui parliamo di un agglomerat­o e non di una cittadina unica, non c’è nessun tipo di restrizion­i. Ecco, chiediamo alla Regione proprio di mettere mano a questa vuoto legislativ­o e di promulgare linee guida che impongano ordinanze anche in casi come questi».

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