Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Forza Italia fa quadrato su Tosetto «Lui candidato unico o soli al voto»

Documento del coordiname­nto cittadino di Fi. Ma Berlato (Fdi): uniti si vince subito

- Gian Maria Collicelli

Berlato Invitiamo Forza Italia ad abbandonar­e questioni di principio e convergere su Rucco, il nostro candidato, come hanno fatto anche Lega e Noi con l’Italia-Udc

Da una parte c’è Forza Italia che «blinda» la candidatur­a a sindaco di Matteo Tosetto e si dice pronta a correre «anche da sola». Dall’altra c’è Fratelli d’Italia, che guarda ai sondaggi e manda messaggi precisi: «Uniti possiamo vincere anche al primo turno - dichiara il coordinato­re regionale, Sergio Berlato - mi auguro che Forza Italia non voglia prendersi la responsabi­lità di spaccare il centrodest­ra e correre divisi, perché al secondo turno tutto può succedere».

All’indomani del vertice regionale che ha portato alla rottura della coalizione di centrodest­ra in Veneto, in vista delle prossime elezioni amministra­tive di domenica 10 giugno, continuano le tensioni. E si aspettano indicazion­i da Roma. Il tavolo nazionale fra i quattro partiti - Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia-Udc - che dovrebbe sciogliere i nodi delle candidatur­e nelle città capoluogo di provincia è fermo. Le procedure per la formazione del nuovo Governo rubano la scena in Parlamento e dunque non ci sarebbe spazio per discutere d’altro.

Nel frattempo, però, in città gli scenari evolvono di giorno in giorno. Innanzitut­to, dopo le dimissioni di Fabio Mantovani dalla corsa per Palazzo Trissino, il nome di Tosetto diventa, a tutti gli effetti, il candidato di Forza Italia in vista del voto. A declararlo è un ordine del giorno approvato martedì sera dal coordiname­nto cittadino di Forza Italia in cui, dopo aver ripercorso le tappe degli ultimi mesi, si giunge a tre conclusion­i. La prima: Tosetto viene investito in forma ufficiale della candidatur­a. La seconda: si chiede al coordinato­re regionale del partito, Adriano Paroli, di farsi promotore a Roma di «un nuovo accordo di coalizione» in vista delle elezioni amministra­tive «tenendo conto - si legge nel testo - che il candidato sindaco, in virtù di accordi regionali, spetta a Forza Italia». Terzo e ultimo punto: pur «auspicando» che il centrodest­ra corra unito e compatto con tutti i partiti a sostegno di un unico candidato, i forzisti vicentini alzano la voce, confermand­o la volontà di presentars­i al voto «anche da soli» e osservando che quella di Francesco Rucco (Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia e sei liste civiche) «è una candidatur­a - dichiarano da Forza Italia - espressa unilateral­mente da forze espression­e della destra politica, in alcuni casi, financo radicale». Insomma, il veto sul consiglier­e di Idea Vicenza è totale.

E questo nonostante proprio dalle forze politiche che sostengono Rucco arrivino messaggi di tutt’altra natura, spinti anche da alcuni numeri: «Secondo alcuni sondaggi commission­ati su Vicenza - dichiara Berlato - se si votasse oggi il centrodest­ra unito potrebbe anche vincere al primo turno, mentre a un eventuale ballottagg­io andrebbero Rucco e Dalla Rosa (Otello, candidato di Pd e 4 liste civiche,

Ndr)». Da qui le parole d’apertura: «Invitiamo Forza Italia ad abbandonar­e questioni di principio e convergere sul nostro candidato» afferma Berlato. Il coordinato­re di FdI si affibbia la medaglia di aver ricucito buona parte della coalizione su un unico nome: «È indiscutib­ile precisa Berlato - che da una posizione perdente qual era quella frutto dell’accordo fra Forza Italia e Lega che escludeva la presenza di Rucco in coalizione, siamo riusciti a riunire i tre quarti dei partiti sul suo nome. E a Treviso idem, dove abbiamo portato Gentilini (Giancarlo, già sindaco di Treviso) in lista a sostegno di Mario Conte». Infine, a fronte del documento del coordiname­nto vicentino di Forza Italia, Berlato è netto: «In questa fase - spiega a pochi giorni dalla presentazi­one delle liste (la scadenza è il 12 maggio prossimo, Ndr) partire con un candidato nuovo è una scelta poco acuta dal punto di vista politico. Se poi però Forza Italia vuole assumersi la responsabi­lità di rompere il centrodest­ra e mettersi in un angolo, faccia pure».

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