Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Degrado in Campo Marzo torna l’idea di recintarlo Solo il centrosini­stra dice sì

- G.M.C.

Candidati Rucco: referendum Tosetto: costoso Di Bartolo: serve prevenzion­e

A sorpresa, l’unica area politica che apre all’ipotesi di recintare Campo Marzo è il centrosini­stra, che però chiede in primis un «progetto organico» da demandare ad esperti. Forza Italia e Movimento cinque stelle si dicono contrari, mentre Francesco Rucco (Lega, FdI, Udc e sei liste civiche) chiede sul tema «un referendum consultivo». L’ipotesi di alzare le barriere sul perimetro dell’area verde di fronte alla stazione scalda la politica cittadina che guarda alle prossime elezioni amministra­tive. L’idea risale, in realtà, a tre anni fa, quando nel 2015 (come raccontato su queste pagine) emerse in Comune l’ipotesi di valutare un progetto di recinzione di Campo Marzo. Ora però paura e violenza in quel parco riportano quello scenario d’attualità, suggerito dall’assessore alla Sicurezza, Dario Rotondi. E i candidati sindaco prendono posizione. Otello Dalla Rosa (Pd e 4 liste civiche) non chiude la porta: «Su Campo Marzo - spiega - serve un bando di riprogetta­zione affidato ad esperti e che valuterà come ripensarlo al meglio. Se in questo contesto emerge la necessità di una recinzione io la valuto, con assoluta laicità. Ma trovo strano che si dica a priori che questa è la soluzione, perché in realtà non se ne ha certezza». Per Rucco, la strada è quella di demandare la decisione ai cittadini «attraverso un referendum consultivo», mentre il candidato di Forza Italia, Matteo Tosetto, si dice contrario: «La recinzione è un’opera costosissi­ma - afferma - che non risolve il problema della sicurezza di quell’area e anzi, lo sposta nelle zone limitrofe. Il problema è sfuggito di mano a quest’amministra­zione mentre dovrebbe essere il primo punto all’ordine del giorno. Serve un progetto specifico che punti al potenziame­nto della sicurezza anche attraverso l’ausilio della vigilanza privata, diurna e notturna». Infine, dice no alla recinzione pure il Movimento cinque stelle: «Sono fermamente contrario - dichiara il candidato pentastell­ato, Francesco Di Bartolo - perché bisogna agire sulla prevenzion­e dei reati e la recinzione non va in quella direzione. Non ha senso recintare se i responsabi­li dei reati vengono rimessi in libertà dopo poche ore. Si faccia prevenzion­e attraverso azioni di polizia, con il coinvolgim­ento di operatori sociali, dei cittadini disposti a collaborar­e, di mediatori culturali. Vicenza si dovrebbe dotare del Piano strategico di sicurezza urbana che punta proprio alla prevenzion­e dei reati».

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