Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ponte, ritardi nei lavori di restauro «Stiamo valutando l’azione legale»
L’amministrazione contro la Vardanega Costruzioni: «Non ci ha dato spiegazioni»
Nuovo colpo di scena sulla tormentata vicenda del restauro del Ponte degli Alpini. Il Comune sta valutando di farsi seguire da uno studio legale sui gravi ritardi con cui l’impresa Vardanega Costruzioni sta procedendo. Un contatto informale c’è già stato, anche se l’incarico ai professionisti non è ancora stato formalizzato.
«Vogliamo capire se vi siano dei margini di manovra giuridici per poterci muovere a fronte di questa grave situazione di stallo - ha spiegato il sindaco Riccardo Poletto -. Più volte abbiamo sollecitato la ditta a fornirci un cronoprogramma dettagliato sui lavori che intende eseguire nei prossimi mesi e, soprattutto, di spiegarci come intenda recuperare i ritardi accumulati finora, dal momento che resta solo un anno di tempo, la scadenza è fissata per fine giugno 2019, ed è stato eseguito solo il 10 per cento delle opere. Documenti che dovrebbero chiarire i nostri interrogativi al momento non sono arrivati nonostante le ripetute sollecitazioni dei tecnici comunali».
Già l’anno scorso il Rup (il responsabile unico del procedimento) aveva richiamato l’impresa minacciando azioni legali sempre per la questione dei ritardi nell’esecuzione dell’intervento. Che a sua volta aveva replicato attribuendo la responsabilità al progetto ritenuto di difficile esecuzione. Superate quelle schermaglie, a distanza di un anno, il Comune torna a rivolgersi ai legali. La situazione insomma è delicata, oltre che carica di tensione.
E ricompare lo spettro della risoluzione del contratto. «Ci sono delle scadenze e degli obblighi precisi da rispettare, ma il comportamento dell’azienda ci pare inadeguato - ha chiarito il primo cittadino - . Se Vardanega ritiene che vi siano degli ostacoli, che si siano aperti scenari diversi da quelli prospettati dal progetto, o siano sopraggiunte situazioni impreviste, che lo dica e lo dimostri. Se vengono riscontrati problemi oggettivi, come può capitare durante un intervento, si chiede una perizia di variante».
Il sindaco ammette di aver perso la pazienza. Anche nell’ultima commissione consiliare sul Territorio non aveva nascosto la propria preoccupazione. «Non vorremmo tornare in tribunale perché sappiamo che aprire un contenzioso potrebbe portare ad esiti imprevedibili - ha concluso Poletto -. È insomma una soluzione alla quale non vorremmo arrivare. Ciò non toglie che l’impresa ci debba spiegare come intenda procedere e restaurare le stilate del ponte. E lo deve fare presentando quanto prima la documentazione richiesta».
«Noi vogliamo che il monumento sia restaurato bene e seguendo gli impegni sottoscritti nel contratto», ha aggiunto Roberto Campagnolo, assessore alla Cura urbana. Secondo il cronoprogramma, l’azienda avrebbe già dovuto svolgere opere per circa 1 milione 800mila euro; per i tecnici del Comune, invece, ha lavorato per 100mila euro, a fronte degli 800mila anticipati alla stessa impresa.
Il sindaco Eseguito solo il 10% delle opere, la ditta ha un comportamento inadeguato