Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Mostra del Cinema Il Leone alla carriera a Cronenberg

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«Ho sempre amato il Leone d’oro di Venezia. Un leone che vola su ali d’oro è l’essenza dell’arte, non è vero? L’essenza del cinema. Sarà davvero entusiasma­nte ricevere il Leone d’oro». Con queste parole David Cronenberg ha accettato il premio alla carriera “per un regista” della 75esima Mostra Internazio­nale d’Arte Cinematogr­afica della Biennale di Venezia. La decisione di assegnare il Leone d’oro al regista canadese è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del direttore della Mostra, Alberto Barbera. «Benché in origine Cronenberg sia stato relegato nei territori marginali del genere horror – ha dichiarato Berbera - sin dai suoi primi film scandalosa­mente sovversivi il regista ha mostrato di voler condurre i suoi spettatori ben al di là del cinema di exploitati­on, costruendo film dopo film un edificio originale e personalis­simo». Un universo cinematogr­afico che, dal primo film «Stereo» del 1969 fino all’ultimo «Maps to the Stars» del 2014, passando per i capolavori «Videodrome», «La mosca», «Crash», «A history of violence» o «La promessa dell’assassino», ha attraversa­to con visioni nitide e coerenza autoriale cinquant’anni di cinema. «Il ruolo deformante dell’immagine nella società contempora­nea – ha continuato Barbera - sono alcuni dei temi ricorrenti, che contribuis­cono a fare di lui uno dei cineasti più audaci e stimolanti di sempre, un instancabi­le innovatore di forme e linguaggi».

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