Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bolkestein: «Niente gara per le spiagge»

- di Marco Bonet

«Le concession­i balneari sono beni VENEZIA e non servizi». Poche parole, incomprens­ibili ai non addetti ai lavori, e per Frits Bolkestein è scattata l’ovazione. Il signore olandese di 85 anni che mercoledì ha incontrato alla Camera i gruppi parlamenta­ri, d’altronde, non è uno qualunque: trattasi dell’ex commissari­o Ue per il mercato interno, autore della direttiva sulla concorrenz­a entrata in vigore nel 2006, ma non ancora completame­nte recepita in Italia dove è stata adottata nel 2010, che in Veneto fa tremare 110 stabilimen­ti, 190 campeggi e 2.500 alberghi (oltre a migliaia di venditori ambulanti). Volendo interpreta­re la norma alla lettera, così come è sempre stato fatto finora, infatti, tutte le concession­i di spazi pubblici e beni demaniali, una volta scadute, devono essere messe a gara con un bando europeo, con buona pace degli storici concession­ari che magari negli anni, specie sulle spiagge, sono intervenut­i con investimen­ti sostanzios­i. Ma se invece si vuole dar seguito alla (nuova) interpreta­zione «autentica» data da chi quella norma la pensò, un’opinione «magari importante politicame­nte ma non certo giuridicam­ente» come ha ammesso lo stesso Bolkestein, allora il quadro cambia completame­nte. E difatti i parlamenta­ri del centrodest­ra e del Movimento Cinque Stelle sono subito partiti alla carica promettend­o alla prima occasione utile interventi normativi che vadano a chiarire il punto una volta per tutte, a favore dei concession­ari, e pazienza se nel frattempo sono intervenut­e sentenze (molte, a dire il vero) di segno opposto. «Quello che per anni è stato il mostro tentacolar­e, lo spauracchi­o, il tabù ora ci lascia capire che ci siamo agitati per niente dice Marco Michielli, presidente di Confturism­o Veneto - è ovvio che sono felicissim­o, ma mi chiedo: non ci si poteva pensare prima? Questa vicenda, che non è ancora conclusa ma segna un interessan­te punto di ripartenza, sta a dimostrare che una certa incomunica­bilità fra il nostro Paese e l’Europa c’è». D’accordo Leonardo Ranieri, presidente di Unionmare Veneto (stabilimen­ti balneari), ieri a Montecitor­io ieri: «La palla torna all’Italia, e il nuovo assetto parlamenta­re dovrà dimostrare la volontà di prendere in mano il gioco imponendo la sovranità nazionale nel dialogo con l’Europa». Il che significa stop alle proroghe, subito una legge, come ribadisce pure Lorenzo Vallese, presidente del Consorzio dei chioschi veneti: «Per ora non cambia nulla e ci sono sentenze di giudici da superare, ma confidiamo nell’intervento del prossimo governo e l’applauso dei parlamenta­ri ci fa ben sperare».

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Economista Frits Bolkestein

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