Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bandi truccati e mazzette sui bus, la procura chiede 34 anni
Trentaquattro anni di VERONA reclusione a fronte di un «carnet» di reati che vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta, dalla bancarotta fraudolenta alla rivelazione di notizie coperte dal segreto d’ufficio. Udienza cruciale quella celebrata per l’intera giornata di ieri a Verona al processo di primo grado sui presunti appalti «truccati» all’Atv. A ritrovarsi al banco degli imputati di fronte al Tribunale collegiale presieduto dal giudice Sandro Sperandio per rispondere delle svariate ipotesi accusatorie contestate dal pubblico ministero Valeria Ardito, risultano l’allora dirigente delle Ferrotranvie vicentine Antonio Donà (nel frattempo uscito dall’organigramma aziendale), l’ormai ex imprenditore Diego Nicolini, l’ex presidente dell’Atv Gianluigi Soardi, l’avvocato Giorgio Cugola che, così come Donà, devono rispondere di turbativa d’asta oltre che di corruzione. Contestazioni meno gravi, invece, all’assistente della Polstrada Mirco Venturato, al consulente Alberto Gobbo, all’imprenditore Daniele Bonora. E a giudizio c’è anche la Gestioni Nicolini srl (ora Agsel). Momento clou, ieri, incentrato sulla requisitoria del pm Ardito che ha sollecitato al collegio condanne alquanto pesanti: nel dettaglio, Nicolini rischia 10 anni di carcere, Donà ne rischia 8 così come Soardi e Cugola. Dall’accusa invece sono giunte istanze assolutorie per Gobbo, Venturato così come per Bonora mentre per la (ex) Gestioni Nicolini srl il pm ha chiesto 300mila euro di ammenda. Quanto ai fatti, Donà secondo la procura avrebbe truccato l’appalto per la pulizia dei bus Atv favorendo Nicolini: in cambio, sarebbero stati concordati pagamenti di 600 euro per i lavori a casa Soardi, mentre Donà avrebbe ottenuto i servizi di una colf per il padre e la sorella dal 2009 al dicembre 2012. Con loro si erano ritrovati nei guai altri tre indagati per cui poi il pm Ardito chiese l’archiviazione: Stefano Zaninelli, presidente Atv; Francesco Gleria, già direttore generale dell’ex Ftv Vicenza e il responsabile del cimitero di Brenzone, Mauro Donatini. Ieri in aula al termine della requisitoria sono subito iniziate le arringhe dei difensori: per gli imputati, tra gli altri, hanno parlato gli avvocati Lorenzo Ferraresi, Filippo Vicentini, Maurizio Corticelli, Francesco Cacciatori, Bruno Gazzola. L’unico a dover ancora pronunciare la sua arringa risulta il legale Paolo Pellicini, che interverrà alla seduta processuale fissata per lunedì prossimo. Quindi, salve eventuali repliche, i giudici si riuniranno per l’attesa sentenza.