Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Alluvione, vademecum per la città Bacino in via Diaz: a breve i lavori

Deplian nelle case e nelle scuole. Variati: serve un’esercitazi­one

- G.M.C.

È stata una delle più grandi emergenze degli ultimi decenni a Vicenza e di certo la più grande nei 10 anni di mandato del sindaco, Achille Variati. Ed è con questo trascorso alle spalle che lo stesso Variati lancia il messaggio al suo successore: «Consiglio vivamente di fare un’esercitazi­one anti-alluvione entro il prossimo autunno, perché serve esperienza nell’applicare norme e procedure in situazioni di emergenza».

Il primo cittadino ritorna con la mente al periodo in cui Vicenza finì sott’acqua. E lo fa in occasione della presentazi­one di un vademecum, che sarà distribuit­o nei prossimi giorni ai 11.392 alunni delle scuole cittadine e alle 6484 famiglie che abitano zone dove otto anni fa la furia dell’acqua fece disastri.

«Nel caos che si genera durante le emergenze – dichiara l’assessore alla Sicurezza, Dario Rotondi, a fianco del sindaco ieri – è difficile capire cosa fare e dove reperire le informazio­ni utili. Per questo è fondamenta­le leggere con attenzione il pieghevole che abbiamo predispost­o».

Il depliant redatto dal Comune, a colori e in carta resistente, sarà disponibil­e anche negli uffici comunali e sul sito internet dell’ente locale, in versione digitale. Nel frattempo, l’occasione è propizia per fare il punto sui numeri ma anche su quanto si è fatto - e si sta facendo - per prevenire fenomeni come l’alluvione del 2010. «Abbiamo ereditato una città dove già con il fiume a cinque metri emergevano criticità e allagament­i - dichiara Variati - e l’abbiamo portata a un livello di sicurezza tale che a sei metri e diciotto centimetri di altezza del Bacchiglio­ne a ponte degli Angeli (la stessa quota raggiunta durante l’alluvione,

ndr) la città è al sicuro». L’evento che colpì il capoluogo e mezzo Veneto otto anni fa provocò - a Vicenza - oltre 36 milioni di euro di danni a patrimonio pubblico e privato.

Infine, le opere messe in atto per prevenire nuove esondazion­i: i due bacini di laminazion­e di Caldogno (da collaudare) e viale Diaz, i cui lavori inizierann­o entro pochi mesi e dureranno un anno.

«Ma abbiamo anche sistemato un centinaio di punti precisi lungo l’asta del Bacchiglio­ne - spiegano da Palazzo Trissino - collaboran­do con i privati per sigillare finestre o rialzare muretti».

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