Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Frana Fantoni, arrivano i fondi Quinto pozzo anti-smottamento Recoaro, il sopralluogo di Variati: «Lavori dopo l’estate»
La Provincia e la Regione mettono la parola «fine» su una storia recoarese lunga più di 40 anni: quella della frana Fantoni. Con la conferma che, nei prossimi mesi, un finanziamento ministeriale da circa un milione di euro permetterà di completare l’intervento per la messa in sicurezza del maxi smottamento che da decenni incombe sulla strada provinciale 100 diretta a Recoaro Mille.
«L’assessore veneto all’Ambiente Gianpaolo Bottacin mi ha confermato l’inserimento di questo intervento nel piano nazionale Italia Sicura del ministero dell’Ambiente. Con i soldi che arriveranno realizzeremo il quarto stralcio e metteremo in sicurezza la strada».
Ieri Achille Variati, presidente provinciale, è salito fino alla frazione recoarese di Fongara – direttamente minacciata dallo smottamento, che interessa un’area di 60mila metri quadrati – per rassicurare il sindaco della Conca di Smeraldo, Giovanni Ceola. La frana Fantoni – della quale i primi rilievi risalgono al 1974 – è una specie di enorme dissesto in lento e continuo movimento: a monte della frana c’è una copertura di detriti che scivola su uno strato roccioso (vulcaniti), mentre a valle la frana ha caratteristiche di «colamento», l’acqua che scorre la fa muovere. Nel bel mezzo del maxi smottamento passa la strada provinciale. Per metterla in sicurezza dal 2006 sono stati installati quattro pozzi strutturali (spesa di 3,7 milioni di euro, 750mila dalla Regione): hanno 10 metri di diametro e 15 metri di profondità e sono disposti in modo da formare un arco.
Rallentano il movimento franoso e convogliano le acque di versante fuori dall’area interessata. I nuovi fondi serviranno a realizzare il quinto e ultimo pozzo: «Sarà collocato fra il primo e il terzo» sottolinea il consigliere provinciale delegato all’Urbanistica Santo Montagna. Per Variati, l’appalto è imminente: «Pensiamo di ottenere il finanziamento entro l’estate poi partiremo subito per appaltare i lavori. Come Provincia, nonostante le difficoltà economiche vissute dopo la riforma dell’ente, non abbiamo mai abbassato la guardia: come confermano le nove centraline di monitoraggio che abbiamo installato due anni fa per controllare la situazione».