Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Area Pengo, i commercianti al Tar contro il Comune
Dopo il ricorso al Tar per la tariffa dei rifiuti, Confcommercio Bassano ne annuncia un altro contro l’ amministrazione. Obiettivo, l’annullamento della delibera del consiglio comunale che approva la variante urbanistica per la costruzione di un centro commerciale di oltre 8mila metri quadrati su via Capitelvecchio, nella cosiddetta area Pengo. L’idea del ricorso era nell’aria. A rafforzarla, la risposta della Regione dei giorni scorsi che ha dato ragione alle perplessità sollevate da Conf commercio .« L’ approvazione definitiva della variante è del 15 febbraio e, come ha confermato la Regione, contrasta con le disposizioni della nuova legge regionale del 29 dicembre 2017 - chiarisce Paolo Lunardi, il presidente mandamentale dei commercianti - Questa evidenzia la necessità di una pianificazione coordinata e condivisa tra Comuni limitrofi. Cosa che non ci risulta sia stata fatta per l’operazione Pengo». In sostanza, nel ricorso Confcommercio rileva che la delibera bassanese non ha tenuto conto della nuova norma, la quale stabilisce che ogni nuovo centro commerciale fuori dal centro storico e con superficie di vendita superiore a 4mila metri quadrati, nei Comuni non capoluogo di provincia, vada concordata con le amministrazioni limitrofe. Dopo il via libera del consiglio, Confcommercio si era rivolta ai vertici regionali per chiarimenti: sul tornaconto economico dell’operazione per l’ente pubblico; le modalità di attuazione dell’intervento urbanistico; la correttezza dell’approvazione alla luce della recente legge. Sull’ultimo punto, nei giorni scorsi, in consigliere veneto Nicola Finco aveva spiegato che l’operazione bassanese non era stata condotta secondo la norma, informando che gli uffici regionali avrebbero inviato alla Provincia la documentazione per «valutare la legittimità dei provvedimenti assunti dal Comune di Bassano». «Nel ricorso puntiamo anche sulla mancanza del procedimento di Valutazione ambientale strategica - aggiunge Riccardo Celleghin, il direttore di Confcommercio - e sulla contropartita pubblica dell’operazione, che si riduce a due tratti di ciclabile ».« Quell’ areaci sta a cuore per motivi sindacali, urbanistici e viari - sottolineano Lunardi e la sua vice Elena Scotto n-L’ amministrazione ci ha accusati di opporci per motivi politici: invece lo facciamo per tutelare i nostri soci, il territorio e il centro storico».