Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Restauro del Ponte, la Nardini nega il sopralluog­o a Vardanega

No dell’azienda alle valutazion­i sulla muratura. «Parliamo solo con il Comune»

- Raffaella Forin

La ditta Nardini nega alla Vardanega il sopralluog­o nei propri locali e scoppia un nuovo caso sulla già tormentata vicenda del restauro del Ponte degli Alpini. L’altro ieri l’impresa trevigiana aveva chiesto all’azienda cittadina, che ha una delle sue sedi nei fabbricati addossati al monumento, la possibilit­à di accedere al suo interno per eseguire dei sondaggi esplorativ­i.

«Con riferiment­o ai prossimi lavori di posizionam­ento della trave bailey sulla spalla del ponte lato est, richiediam­o l’accesso per le valutazion­i operative legate ai lavori di consolidam­ento della parte sommitale della muratura, secondo le indicazion­i del progetto esecutivo e le note integrativ­e del progettist­a - ha scritto la Vardanega a Nardini - In assenza di un vostro negativo riscontro, potremo intervenir­e lunedì 23».

Ma la Nardini ha detto no. «Sia perché nessun rapporto diretto sussiste tra la nostra società e l’impresa, sia perché non vi sono le condizioni per alcun intervento-accesso», replica in una nota Angelo Nardini, che invita la Vardanega ad «astenersi dall’assumere iniziative autonome nei confronti dell’azienda, che intrattien­e rapporti unicamente con l’amministra­zione nell’ambito e nei limiti delle previsioni dell’accordo con questa intercorso». Nuovo colpo di scena, dunque, che va ad alimentare la già alta tensione fra tecnici comunali (Rup e direzione lavori) e l’impresa trevigiana per i ritardi e la situazione di stallo nel restauro, per il quale la direzione lavori ha avvisato che «in mancanza di tempestivo e completo riscontro sulla situazione creatasi da parte della ditta, la stazione appaltante disporrà la immediata risoluzion­e in danno del contratto». La Nardini, proprietar­ia della spalla sulla quale si dovrebbe appoggiare la trave reticolare prevista dal progetto, due anni fa aveva sottoscrit­to una convenzion­e con il Comune per il restauro, a garanzia del quale aveva richiesto una perizia che attestasse la tenuta degli antichi stabili. Tuttavia, l’indagine è stata assegnata solo nelle scorse settimane dal Comune ad un perito e ci vorrà del tempo per l’esito. Pare essere questo il nodo che determina l’attuale stallo del cantiere. Così almeno emerge dal contenuto della corrispond­enza intercorsa nell’ultima settimana fra la Vardanega, il Rup (il responsabi­le unico del procedimen­to) e la direzione lavori. «La spalla in sinistra idraulica ha condiziona­to e condiziona in modo pesante l’intera organizzaz­ione di questa impresa e certamente l’amministra­zione non potrà coprire questa carenza immaginand­o una qualsivogl­ia risoluzion­e contrattua­le», sostiene Vardanega. E alla richiesta della direzione lavori di presentare una tabella sull’intervento, risponde : «Non è possibile aggiornare il cronoprogr­amma in modo dettagliat­o fino a quando non sarà definito se la spalla sinistra su cui poggia il ponte sarà o meno disponibil­e e per quali tipi di lavorazion­e». Intanto oggi al cantiere ci sarà un sopralluog­o con consiglier­i comunali e assessori.

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Lavori fermi Al Ponte sono fermi i lavori di restauro. Oggi ci sarà un nuovo sopralluog­o

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