Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Restauro del Ponte, la Nardini nega il sopralluogo a Vardanega
No dell’azienda alle valutazioni sulla muratura. «Parliamo solo con il Comune»
La ditta Nardini nega alla Vardanega il sopralluogo nei propri locali e scoppia un nuovo caso sulla già tormentata vicenda del restauro del Ponte degli Alpini. L’altro ieri l’impresa trevigiana aveva chiesto all’azienda cittadina, che ha una delle sue sedi nei fabbricati addossati al monumento, la possibilità di accedere al suo interno per eseguire dei sondaggi esplorativi.
«Con riferimento ai prossimi lavori di posizionamento della trave bailey sulla spalla del ponte lato est, richiediamo l’accesso per le valutazioni operative legate ai lavori di consolidamento della parte sommitale della muratura, secondo le indicazioni del progetto esecutivo e le note integrative del progettista - ha scritto la Vardanega a Nardini - In assenza di un vostro negativo riscontro, potremo intervenire lunedì 23».
Ma la Nardini ha detto no. «Sia perché nessun rapporto diretto sussiste tra la nostra società e l’impresa, sia perché non vi sono le condizioni per alcun intervento-accesso», replica in una nota Angelo Nardini, che invita la Vardanega ad «astenersi dall’assumere iniziative autonome nei confronti dell’azienda, che intrattiene rapporti unicamente con l’amministrazione nell’ambito e nei limiti delle previsioni dell’accordo con questa intercorso». Nuovo colpo di scena, dunque, che va ad alimentare la già alta tensione fra tecnici comunali (Rup e direzione lavori) e l’impresa trevigiana per i ritardi e la situazione di stallo nel restauro, per il quale la direzione lavori ha avvisato che «in mancanza di tempestivo e completo riscontro sulla situazione creatasi da parte della ditta, la stazione appaltante disporrà la immediata risoluzione in danno del contratto». La Nardini, proprietaria della spalla sulla quale si dovrebbe appoggiare la trave reticolare prevista dal progetto, due anni fa aveva sottoscritto una convenzione con il Comune per il restauro, a garanzia del quale aveva richiesto una perizia che attestasse la tenuta degli antichi stabili. Tuttavia, l’indagine è stata assegnata solo nelle scorse settimane dal Comune ad un perito e ci vorrà del tempo per l’esito. Pare essere questo il nodo che determina l’attuale stallo del cantiere. Così almeno emerge dal contenuto della corrispondenza intercorsa nell’ultima settimana fra la Vardanega, il Rup (il responsabile unico del procedimento) e la direzione lavori. «La spalla in sinistra idraulica ha condizionato e condiziona in modo pesante l’intera organizzazione di questa impresa e certamente l’amministrazione non potrà coprire questa carenza immaginando una qualsivoglia risoluzione contrattuale», sostiene Vardanega. E alla richiesta della direzione lavori di presentare una tabella sull’intervento, risponde : «Non è possibile aggiornare il cronoprogramma in modo dettagliato fino a quando non sarà definito se la spalla sinistra su cui poggia il ponte sarà o meno disponibile e per quali tipi di lavorazione». Intanto oggi al cantiere ci sarà un sopralluogo con consiglieri comunali e assessori.