Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Otb, calano i ricavi: la crisi Diesel pesa sulla «galassia Rosso»
La Holding resta in utile di 3 milioni: decisive Staff e le altre griffe controllate
Otb, la «galassia Rosso» paga ancora lo scotto della riorganizzazione di Diesel. Il dettaglio dei conti arriverà di qui ad inizio estate. Ma il quartier generale della holding della moda che fa capo a Renzo Rosso ha anticipato ieri i primi dati di bilancio 2017. All’insegna di un altro anno in due direzioni opposte.
Bene i marchi controllati di fascia alta, bene Brave Kid e la «portaerei» Staff International, la controllata con base a Noventa Vicentina che sviluppa, produce e distribuisce marchi della moda in licenza e la cui crescita pare inarrestabile. Ma agli sviluppi su un emisfero del mondo Otb fa da contraltare dall’altra parte del pianeta la difficile transizione di Diesel, che vale da sola per circa il 60% dei ricavi. Risultato finale: Otb chiude nonostante tutto in utile netto consolidato per 3 milioni di euro, in linea con i 3,7 del 2016; ma stavolta anche il fatturato complessivo è in calo visibile a 1.520 milioni, rispetto ai 1.579 del consolidato 2016 (solo 10 milioni in meno del 2015), «condizionato dalla variazione dei cambi», come dice la nota emessa ieri.
Dato controbilanciato dall’andamento di altri indici, che vedono, sul fronte guadagni, il risultato operativo netto salire da 5,1 a 21,5 milioni, grazie anche ai risparmi sui costi; come significativo è anche il miglioramento, per 92 milioni, della posizione finanziaria netta, che torna in positivo a 84 milioni.
Situazione sovrapponibile a quella già registrata lo scorso anno, con le griffe controllate di Maison Margiela (135 milioni i ricavi 2016), Marni (170 milioni i ricavi lo scorso anno, in aumento a doppia cifra) ma anche Viktor & Rolf e Paula Cademartori che «confermano un andamento in crescita, dimostrando una particolare vitalità e velocità: sia Maison Margiela che Marni - aggiunge la nota emessa ieri - hanno crescite a doppia cifra a livello mondiale, specie nei mercati asiatici».
Trend-fotocopia anche per Brave Kid (40 milioni di fatturato 2016) e Staff International, che lavora su cinque marchi in licenza (Margiela, Marni uomo, Dsquared, Vivienne Westwood e Just Cavalli) , che aveva raggiunto i 390 milioni di ricavi nel 2016 e i cui dati 2017 daranno conto di «altri importanti dati di crescita», dopo la creazione dell’atelier maglieria interno e della divisione scarpe e borse, «con l’obiettivo - secondo quanto messo nero su bianco nel bilancio consolidato Otb 2016 di diventare partner a tutto tondo per i marchi che cercano un licenziatario dalla comprovata qualità produttiva e con know how distributivo».
Un quadro del tutto opposto ancora a quello di Diesel. Anche qui il quadro di estre- ma sintesi appare sovrapponibile a quello 2016, quando il fatturato complessivo si era assestato a 960 milioni di euro (e con i dati parziali della sola Diesel spa ad un valore della produzione di 470 milioni di euro e una perdita di esercizio di 8,3 milioni), chiudendo l’esercizio in perdita. Effetto come già diceva un anno fa il bilancio consolidato 2016 di Otb, «della scelta strategica di riposizionare il brand da un punto di vista distributivo. Questo comporterà la necessità di riorganizzare e razionalizzare alcuna attività». Un anno dopo la transizione è ancora in corso, con «un importante upgrade delle collezioni», come sostiene la nota della società, la continuazione della attività «di riposizionamento distributivo mondiale che ha portato a una diminuzione del fatturato» e il cambio dei «vertici della squadra», con l’uscita dell’amministratore delegato di Diesel, Alessandro Bogliolo. E soprattutto con l’arrivo al timone di Otb come amministrare delegato,da gennaio, di Ubaldo Minelli, l’uomo-macchina artefice dei successi di Staff. Un cambio a seguito del quale appare quasi scontato attendersi ulteriori sviluppi.