Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cantiere del restauro bloccato, il sindaco: «Il tempo di Vardanega sta per scadere»
BASSANO
Sono ore decisive per il futuro dei lavori di restauro del Ponte degli Alpini. Lo lascia intendere il sindaco Riccardo Poletto che, senza sbilanciarsi troppo sulle prossime mosse, lancia un ultimatum all’impresa appaltatrice Nico Vardanega Costruzioni: «Stiamo aspettando che produca la documentazione da noi richiesta o valuteremo la risoluzione del contratto e nomineremo un’altra ditta». I tempi stringono e il Comune questa volta sembra deciso a non attendere oltremodo.
I tecnici comunali avevano chiesto conto all’impresa della situazione di stallo dell’intervento che si protrae da alcuni mesi, di indicare come intenda recuperare il ritardo accumulato e di specificare le operazioni future in vista della fine lavori fissata per il 29 giugno 2019 . «Vardanega aveva 15 giorni di tempo per rispondere - spiega il sindaco qualcosa, poco, ha prodotto ma non in maniera dettagliata e puntuale come richiesto. In qualsiasi caso, le due settimane sono passate da un pezzo».Poletto insomma conferma che in Comune si stia perdendo la pazienza e che se la ditta non risponderà in maniera esaustiva e a breve, la municipalità adotterà la linea dura che porta alla rescissione del contratto. Uno spettro che torna a distanza di un anno con protagoniste le stesse parti e per i medesimi. «La ditta ci deve dire come uscirà da questo impasse - ribadisce il primo cittadino - Così non si può più andare avanti».
Le questioni tecniche aperte sono diverse: dalla trave di fondazione, che pare non si possa più inserire perché l’impresa ha puntellato le prime due stilate a est, alla tenuta della spalla Nardini sulla quale dovrebbe essere inserita la reticolare fino al legno da sostituire. Rimane da capire, e per questo l’amministrazio- ne ha già contattato uno studio legale, quali siano i passi da compiere nel caso in cui si dovesse chiudere il capitolo con la Vardanega. Se l’incarico passerà direttamente alla seconda azienda classificata - si tratterebbe della Inco di Pergine alla quale era già stato assegnato in precedenza, prima che il Tar accogliesse il ricorso dell’impresa trevigiana - o se si dovrà procedere con una nuova gara.
Intanto ieri, sebbene malandato, il ponte palladiano è stato al centro di una lezione di storia di un gruppo di allievi delle scuole di Mondovì, la cui sezione alpina Ana è gemellata ufficialmente con la Monte Grappa. I ragazzi piemontesi stanno studiando la Grande guerra direttamente sui luoghi del Bassanese coinvolti.