Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il Famila ha perso le certezze Vincent: «Ma siamo di valore» Semifinale-scudetto, il tecnico dopo il ko con Napoli

- di Dimitri Canello RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Partenopee sull’1-1 nella serie Domani gara-3 in trasferta

SCHIO

Cosa succede quando la testa improvvisa­mente stacca e ti trovi di fronte a una situazione inattesa? La risposta è nell’esito di gara-2 della semifinale scudetto andata in scena domenica al «PalaRomare».

Contro ogni pronostico, Schio affonda male, viene infilzata più volte da un avversario (la Dike Napoli) in stato di grazia e vede improvvisa­mente complicars­i la marcia verso la finale.

L’1-1 nella serie, che si sposta da domani pomeriggio alle 18 in Campania, mette il Famila con le spalle al muro. Il quintetto guidato da Pierre Vincent dovrà obbligator­iamente vincere almeno una delle due partite a Napoli per invertire una rotta sorprenden­temente suicida per le scledensi partite favorite.

Una missione che pareva agevole e che, come in una virata a 180 gradi, presenta prospettiv­e diametralm­ente opposte a distanza di pochissimo tempo.

Si arrabbia molto il tecnico Pierre Vincent, non pensava che il vento sarebbe cambiato e che il pubblico mugugnasse come accaduto domenica al PalaRomare.

«La sconfitta ha molte spiegazion­i — sottolinea il coach francese — Loro hanno tirato benissimo da fuori, hanno lasciato molto spazio alle nostre due play che, come sappiamo, non sono due grandi tiratrici. A quel punto si è complicato tutto e abbiamo perso. Non accetto, però, che venga buttato tutto a mare».

Continua l’allenatore transalpin­o delle orange: «Guardate il calendario e il nostro cammino, capirete di cosa sto parlando. Abbiamo sempre vinto per tutta la stagione, abbiamo perso una sola partita e improvvisa­mente siamo diventate le più scarse del mondo. Questo per un allenatore è inaccettab­ile. Non si fa così, le ragazze hanno bisogno di positività, invece la gente ha paura e la trasmette alla squadra. E questo non va per niente bene».

Un «j’accuse» davvero veemente, che potrebbe spalancare le porte alla solita reazione da belve ferite che ha contraddis­tinto più volte le recenti stagioni del Famila.

Quando è con le spalle al muro, la squadra dà il meglio di sé, anche se dopo tanti anni di vittorie in serie, è difficile non staccare la spina, anche inconsciam­ente, in alcune circostanz­e.

Va dato merito, infine, a Nino Molino. Con Ragusa aveva perso uno scudetto al fotofinish, giurando rivincita prima o dopo. L’ha ottenuta domenica con una partita tatticamen­te superba che ha dimostrato, ancora una volta, il valore di un tecnico talvolta sopra le righe, ma sicurament­e bravissimo.

E che quando il gioco si fa duro non si tira mai indietro. Costi quel che costi. E stavolta potrebbe centrare l’obiettivo che insegue da sempre: battere la «bestia nera» Schio.

Schio battuta

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