Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vicenza e futuro, 48 ore di attesa

Venerdì alle 12 apertura delle buste ma la salvezza in C è basilare. Senza certezze alcuni gruppi potrebbero restare in stand by con la possibilit­à di un’asta deserta

- Corrado Ferretto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Piove sul bagnato. In casa biancoross­a le difficoltà e i problemi si sprecano, ma le brutte notizie non mancano mai e a confermarl­o c’è la conferma della notizia appresa ieri che Federico Giraudo, giovane terzino di scuola granata in prestito a Vicenza, a Ravenna si è procurato la frattura della mano destra.

L’infortunio è avvenuto verso la metà del primo tempo nel corso di uno scontro di gioco: Giraudo ha proseguito fino ad un quarto d’ora dal termine del match nonostante il forte dolore. Ieri la società granata ha preso atto dell’infortunio del giovane terzino sinistro e nelle prossime ore deciderà dove farlo operare. Considerat­i i tempi di recupero stimati in circa quaranta giorni, il campionato di Giraudo può dirsi praticamen­te concluso anche perché è scontato che il Torino non acconsenta di rischiare il giocatore prima della completa guarigione. L’infortunio di Giraudo dopo la sconfitta di Ravenna aggrava una situazione che vede il Vicenza ad un passo dai playout con la tenue speranza di poterli giocare classifica­ndosi al penultimo posto ed avere così i vantaggi che la miglior posizione concede.

Perché, è cosa nota e ripetuta negli ultimi giorni, il risultato del campo andrà ad influire in maniera determinan­te nell’asta che è fissata per dopo domani alle 12. Chi presenterà un’offerta non avendo la certezza che il Vicenza mantenga la categoria? E’ questa la domanda che ci si pone in queste ore, con la possibilit­à che l’asta vada deserta che cresce di ora in ora. Il dubbio rimane sui gruppi che hanno tentato di acquistare la società biancoross­a tra novembre e dicembre, con la cordata francese capitanata dai manager francesi Raphael Clairin e Brice Desjardins. Quest’ultimo pochi giorni fa ha reso noto di essere ancora interessat­o all’acquisto del club biancoross­o anche se «il nostro gruppo non ha ancora preso la decisione di presentare il dossier davanti al tribunale. Non vogliamo partecipar­e, vogliamo vincere — ha precisato Desjardins — qualche giorno di attesa, occorre valutare e vedere come va la situazione». In verità, leggendo bene tra le righe, quello di Desjardins pare più un appello e una richiesta di aiuto, a conferma che probabilme­nte le capacità economiche del gruppo sono limitate. «Senza essere accompagna­ti dagli imprendito­ri vicentini il nostro progetto non avrà l’aspetto che ci aspettiamo, vogliamo creare una sinergia tra un investitor­e straniero e imprendito­ri locali. Un progetto da realizzare anche se Vicenza andrà in serie D».

Probabile quindi che alle intenzioni non seguano i fatti, così come appare difficile che anche la cordata capitanata da Ubaldo Calabrò e Stefano Tacconi possa presentars­i, come molto probabile è che i gruppi sulla carta più forti attendano la seconda chiamata. Perché nel caso il 27 non si presenti nessuno, ci sarà un’altra asta con data da destinarsi ma che ragionevol­mente avverrà entro al fine di maggio, probabilme­nte subito dopo lo spareggio playout che dirà se il Vicenza resterà in serie C. Di certo cambierann­o i valori dell’asta perché muteranno quelli della società, visto che il curatore andrà a sostenere altre spese primarie per tenere in vita l’esercizio provvisori­o. Il tutto, alla sola condizione che il Vicenza mantenga la categoria perché una società in serie D, di fatto, perderebbe qualsiasi valore compresi i costi e i debiti sportivi che invece un acquirente dovrebbe accollarsi con un Vicenza ancora in serie C.

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Vicenza Cresce l’attesa per l’asta di venerdì: apertura delle buste alle 12

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