Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vino adulterato domani Nichele dal giudice
False fatturazioni e zucchero importato dall’estero e venduto in nero agli imprenditori vitivinicoli, anche veneti, per modificare la gradazione del vino. Potrebbe essere interrogato già domani Fabio Nichele, 53enne di Mason Vicentino, agli arresti domiciliari da venerdì nell’ambito di una maxi indagine della finanza di Caserta. Come lui altri tre sono ai domiciliari (altri cinque hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria). Solo una volta comparso davanti al giudice si saprà se il 53enne starà in silenzio o se vorrà chiarire la sua posizione, contestare le accuse. E cioè che sarebbe un commerciale della ditta «Gruppo Am» di Sant’Antimo (Napoli), per gli investigatori al centro della frode. Lui avrebbe tenuto i contatti con i fornitori esteri del saccarosio e curato l’immissione in Italia, occupandosi della miscelazione e delle o le consegne in Veneto, Emilia e Sicilia. Potranno chiedere di farsi interrogare anche gli altri due bassanesi indagati ma a piede libero : i fratelli Celindo e Loredana Brunello, della Brumar sas di Marostica specializzata in import export di zucchero. Per l’accusa avrebbero acquistato almeno 300 quintali di saccarosio dalla Am e falsificato i dati contenuti nei registri di carico e scarico.