Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Le opposizioni bocciano il bilancio: «Ingegni per risolvere le criticità»
Dopo una lunga e accesa discussione tra opposizione e maggioranza, i consiglieri comunali di quest’ultima hanno approvato il rendiconto del bilancio 2017. Un confronto serrato, durato tre ore, nel corso del quale non sono mancati i battibecchi tra le due parti con più di qualche consigliere di minoranza che ha abbandonato l’aula.
Da un lato, l’assessore referente Angelo Vernillo che con il supporto della maggioranza ha difeso lo strumento economico-finanziario; dall’altro le opposizioni che non hanno condiviso alcune scelte e la metodologia adottata. Commentadole, la consigliera della Lega Nord Tamara Bizzotto ha parlato di «trovate contabili ingegnose per risolvere alcune criticità, come quella di ridurre l’avanzo di amministrazione». Ma soprattutto, la rappresentante del Carroccio non ha digerito le modalità di destinazione degli utili di Etra. A Bassano, Comune socio, spettano 525mila euro dalla multiutility, che l’amministrazione ha deciso di investire in diversi ambiti, tra i quali il museo civico. «Quei fondi, che sono il risultato delle tariffe pagate dai cittadini per il servizio idrico e di raccolta rifiuti, dovrebbero ritorito nare alla comunità - ha rilevato -. Riducendo il costo a carico delle famiglie o degli anziani a basso reddito, ad esempio. Avrei preferito fossero impiegati per aumentare il numero dei press container in città, dei cestini in centro, dei passaggi per il ritiro delle immondizie, o per la pulizia. Non vedo perché li dobbiamo investire nel museo». Alla delusione di Bizzotto si aggiunge quella di Roberto Marin, capogruppo della civica Impegno per Bassano, l’unico, assieme alla consigliera pentastellata Anna Maria Costa ad essere rimasto tra i banchi fino alla fine della seduta. «Se dovessi dare un voto al bilancio approvato, non supererebbe il 4 - osserva Marin - nonostante sia leggermente migliorato rispetto a quello dell’anno precedente al quale avevo attribu- un tondo zero per una serie di lacune». Tra i punti contestati dal consigliere, l’avanzo di amministrazione. «perché la cifra risulti inferiore, ne hanno spostato una parte nel 2018. Si tratta in totale di 1 milione 700mila euro», sostiene. Marin ha evidenziato in particolare una serie di «previsioni di spesa in eccesso» che hanno concorso all’avanzo, tra cui oltre 300mila euro di Irpef in più «tolti dalle tasche dei contribuenti». «Hanno avuto maggiori entrate, non spese, per circa 1 milione 800mila euro - osserva - che avrebbero potuto spendere per i cittadini abbassando la tassazione o per effettuare interventi migliorativi nei quartieri, nella viabilità. Erano inoltre state previste uscite maggiori per 266mila euro per il capitolo del personale. Risorse che sarebbe stato giusto investire per i cittadini».