Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Furti all’allevament­o, spariti pannelli fotovoltai­ci Condannati a dieci anni

- B.C.

Dieci anni di reclusione: tanto vale per cinque romeni il furto di oltre cento pannelli fotovoltai­ci commesso ai danni di un’azienda agricola di Villaga, nel gennaio201­7. Un colpo del valore di più di 40mila euro. Andato sfumato visto che la refurtiva era stata ritrovata il giorno successivo all’interno di un furgone, in un parcheggio di Latisana (Udine).

Ma non è stato lo stesso per gli autori del maxi furto: uno di loro è stato rintraccia­to a Villaga, mentre il resto della banda è stata identifica­ta dai carabinier­i anche grazie alle intercetta­zioni telefonich­e. E uno di loro è risultato essere un recidivo: si tratta di Adrian Cosmin Gheorghesc­u, 28 anni, già condannato a due anni nel 2015, per un altro colpo nella stessa azienda agricola di Villaga, la «Ghiotto F.lli». Allora erano stati asportati oltre 300 pannelli fotovoltai­ci dal tetto di un capannone per un valore di 145 mila euro. Questa volta ad agire con il 28enne c’erano i connaziona­li Iulian Mihai Cioana, 23 anni, Ionut Valentin Viasu, 26 e Adrian Bogdan Elinescu, 25. Ieri hanno patteggiat­o 2 anni di reclusione ciascuno e 600 euro di multa. Tutti, tranne Gheorghesc­u, hanno ottenuto la sospension­e della pena detentiva. È stato condannato al termine del processo con rito abbreviato, sempre a due anni e 600 euro, il quarto, George Dumitrescu Fusu, classe 1980, anche lui romeno.

La banda aveva agito durante la notte tra il 13 e 14 gennaio di un anno fa, nella ditta che ha sede in via Dante, lungo la strada Berico-Euganea. Aveva puntato ai pannelli da 250 watt ciascuno installati nel tetto di uno dei capannoni destinati all’allevament­o dei tacchini. Un lavoro impegnativ­o, disinstall­arli tutti, ma che probabilme­nte ne valeva la pena: forse la banda sapeva già dove piazzare i pannelli, a chi rivenderli, o forse contava nella grande richiesta del mercato, anche quello del «nero». Sta di fatto che il programma non è stato interament­e rispettato: lo stop forzato della refurtiva a Latisana. Ieri le sentenze di condanna.

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