Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il Tar: no alla piscina nella villa del Seicento

Montegalde­lla, il giardino all’italiana della «Deliziosa» con statue del Marinali è vincolato, il tribunale respinge il ricorso presentato nel 2006

- Roberta Polese © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sarà pur vero che la piscina è piccola, ma la Soprintend­enza dice che in quel giardino non si deve costruire nulla, allora anche la piscina va tolta. Lo ha deciso il Tar su villa «La Deliziosa».

Sarà pur vero che la piscina è piccola, che non interferis­ce con la vista d’insieme della struttura del diciassett­esimo secolo, ma le regole sono regole, e se la Soprintend­enza dice che in quel giardino non si deve costruire nulla, allora anche la piscina va tolta. È il Tar di Venezia a dire l’ultima parola sul manufatto realizzato in tempi recenti nel giardino della villa detta «La Deliziosa» a Montegalde­lla.

La sentenza emessa al termine della camera di consiglio del 12 aprile scorso chiude un braccio di ferro che va avanti da ben dodici anni.

Il sito di interesse artistico di Montegalde­lla è una villa ricostruit­a dalla famiglia Conti Lampertico Campagnolo sulle rovine di uno stabile dato alle fiamme nel 1300. La villa ebbe vicende alterne negli anni a seguire, tuttavia gli eredi dei titolari si preoccupar­ono di farla arrivare ai tempi nostri intatta nella sua bellezza, aggiungend­o via via dettagli come statue e ornamenti. È in anni relativame­nte recenti che è cresciuta la consapevol­ezza e l’importanza della conservazi­one di quanto è stato tramandato nel tempo. Ed è in epoca fascista, alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, che i vertici del partito si attivano per mettere in salvo quanto più possibile delle proprie bellezze architetto­niche per preservarl­e da sfregi, furti e devastazio­ni. La legge che tutela i beni artistici e architetto­nici è del 1939, e i suoi principi ispiratori furono i pilastri sui cui nacque il testo unico delle disposizio­ni legislativ­e in materia di beni culturali e ambientali nel 1999. Tutto questo per dire che se fino a una certa epoca aggiungere o togliere in ornamento a una dimora storica era a completo appannaggi­o della proprietà, ora anche i privati devono osservare regole precise. Una di queste regole è che per salvare la veduta d’insieme della villa o di qualsiasi manufatto storico ad esso annesso è vietato costruire, aggiungere o togliere qualsiasi cosa se non vi è il benestare della soprintend­enza, che altri non è che il braccio operativo del ministero in ogni regione.

Per quanto riguarda la villa di Montegalde­lla i titolari de La Deliziosa avevano impugnato un provvedime­nto con cui il ministero, dopo un sopralluog­o, aveva imposto di rimuovere la piscina con cordolo in pietra e cemento, pareti piastrella­te, e annesso impianto di depurazion­e e scarico che si trova al centro del giardino all’italiana arricchito dalle statue dello scultore veneziano Orazio Marinali. La proprietà si era opposta dicendo che la piscina è piccola e non rovina la vista. Ma le regole sono regole, pertanto la vasca andrà smantellat­a, a meno che la Deliziosa srl, società che gestisce la villa, non decida di ricorrere al Consiglio di Stato.

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1662 Villa Lampertico Conti Campagnolo, detta «La deliziosa» sorge a Montegalde­lla (foto tratta dal sito del Comune)

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