Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il Tar: no alla piscina nella villa del Seicento
Montegaldella, il giardino all’italiana della «Deliziosa» con statue del Marinali è vincolato, il tribunale respinge il ricorso presentato nel 2006
Sarà pur vero che la piscina è piccola, ma la Soprintendenza dice che in quel giardino non si deve costruire nulla, allora anche la piscina va tolta. Lo ha deciso il Tar su villa «La Deliziosa».
Sarà pur vero che la piscina è piccola, che non interferisce con la vista d’insieme della struttura del diciassettesimo secolo, ma le regole sono regole, e se la Soprintendenza dice che in quel giardino non si deve costruire nulla, allora anche la piscina va tolta. È il Tar di Venezia a dire l’ultima parola sul manufatto realizzato in tempi recenti nel giardino della villa detta «La Deliziosa» a Montegaldella.
La sentenza emessa al termine della camera di consiglio del 12 aprile scorso chiude un braccio di ferro che va avanti da ben dodici anni.
Il sito di interesse artistico di Montegaldella è una villa ricostruita dalla famiglia Conti Lampertico Campagnolo sulle rovine di uno stabile dato alle fiamme nel 1300. La villa ebbe vicende alterne negli anni a seguire, tuttavia gli eredi dei titolari si preoccuparono di farla arrivare ai tempi nostri intatta nella sua bellezza, aggiungendo via via dettagli come statue e ornamenti. È in anni relativamente recenti che è cresciuta la consapevolezza e l’importanza della conservazione di quanto è stato tramandato nel tempo. Ed è in epoca fascista, alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, che i vertici del partito si attivano per mettere in salvo quanto più possibile delle proprie bellezze architettoniche per preservarle da sfregi, furti e devastazioni. La legge che tutela i beni artistici e architettonici è del 1939, e i suoi principi ispiratori furono i pilastri sui cui nacque il testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali nel 1999. Tutto questo per dire che se fino a una certa epoca aggiungere o togliere in ornamento a una dimora storica era a completo appannaggio della proprietà, ora anche i privati devono osservare regole precise. Una di queste regole è che per salvare la veduta d’insieme della villa o di qualsiasi manufatto storico ad esso annesso è vietato costruire, aggiungere o togliere qualsiasi cosa se non vi è il benestare della soprintendenza, che altri non è che il braccio operativo del ministero in ogni regione.
Per quanto riguarda la villa di Montegaldella i titolari de La Deliziosa avevano impugnato un provvedimento con cui il ministero, dopo un sopralluogo, aveva imposto di rimuovere la piscina con cordolo in pietra e cemento, pareti piastrellate, e annesso impianto di depurazione e scarico che si trova al centro del giardino all’italiana arricchito dalle statue dello scultore veneziano Orazio Marinali. La proprietà si era opposta dicendo che la piscina è piccola e non rovina la vista. Ma le regole sono regole, pertanto la vasca andrà smantellata, a meno che la Deliziosa srl, società che gestisce la villa, non decida di ricorrere al Consiglio di Stato.