Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Si sporge troppo dalla finestra e precipita: muore a 27 anni

Elena è caduta nella notte dal terzo piano

- Priante

Elena Bertoldi, 27 anni, è morta la notte scorsa precipitan­do dalla finestra della sua abitazione, al terzo piano di una palazzina a Recoaro, in provincia di Vicenza. Pare esclusa l’ipotesi di un gesto estremo. Più probabile che la ragazza, che soffriva di disabilità, abbia aperto la finestra per prendere una boccata d’aria e, per cause ancora da chiarire, abbia perso l’equilibrio, precipitan­do nel vuoto. Il padre, richiamato dai passanti, è sceso è ha trovato la figlia in fin di vita.

«Forse si è soltanto sporta troppo», dice adesso papà Enrico, rannicchia­to su una sedia della sala da pranzo con gli occhi lucidi e il sole che entra dalla finestra del terzo piano. La stessa dalla quale, la notte scorsa, sua figlia è precipitat­a.

Un incidente, ripetono tutti, alzando gli occhi verso la palazzina che si affaccia sul centro di Recoaro, nel Vicentino. E anche i rilievi svolti dai carabinier­i della Compagnia di Valdagno portano a escludere un gesto estremo. Elena Bertoldi aveva 27 anni, una disabilità che le comportava dei problemi agli arti superiori e qualche difficoltà. Ma era autonoma, piena di amici e di interessi. Sognava di fare la sceneggiat­rice e un suo testo lo scorso anno l’aveva portata tra i finalisti del FilmCorti Internatio­nal Festival di Firenze. Si intitola «Luna Rossa», ed è una fiction incentrata sull’amore tra un imprendito­re e una donna di periferia che, tra molti ostacoli, giunge al lieto fine.

«Le piacevano le storie romantiche - ricorda il padre - e quella sceneggiat­ura l’aveva dedicata a sua madre, morta sette anni fa». Perché Elena aveva dovuto superare anche la perdita del genitore, oltre al disagio legato alla sua disabilità. Ad aiutarla, giorno dopo giorno, c’era tutta la piccola comunità di Recoaro che stravedeva per quella ragazza sempre sorridente.

«Era felice e con tanti progetti per il futuro - la descrive il papà - Aveva una grande passione per il cinema e per questo si era iscritta a un corso di sceneggiat­ura a Verona. A giugno avrebbe dovuto sostenere l’esame finale».

Forse era proprio l’idea di quella prova a renderla irrequieta, da qualche giorno. E quando era sotto stress, aveva difficoltà ad addormenta­rsi. «Verso mezzanotte era ancora sveglia - ricorda Enrico Bertoldi - le ho suggerito di

Enrico Bertoldi Sognava di diventare una sceneggiat­rice. Era felice e con tanti progetti per il futuro

leggere qualcosa o di guardare un film. Poi sono andato a letto». È stata l’ultima volta che l’ha vista viva.

Intorno alle 4.30 la ragazza si è alzata e ha raggiunto la cucina. Ha aperto la finestra per prendere una boccata d’aria. Ed è caduta di sotto.

«Era piccolina di statura, e quando si affacciava aveva l’abitudine di darsi una spintarell­a verso l’alto: “Attenta che un giorno o l’altro cadi di sotto”, le dicevo...». Antonella è la compagna di Enrico Bertoldi. Dopo la morte della madre, per Elena era diventata un punto di riferiment­o.

Dopo aver perso l’equilibrio, la ventisette­nne è precipitat­a per una decina di metri.

Alle 4.30 un’infermiera che si stava recando al lavoro, l’ha vista riversa sul marciapied­e. Poi si è fermato a soccorrerl­a anche il panettiere. «Hanno suonato il campanello e sono sceso di corsa, senza passare dalla camera di Elena», racconta il padre. «Ero convinto che un passante si fosse sentito male e ho portato con me una coperta. Solo quando sono arrivato sulla strada ho visto che si trattava di mia figlia...». La ragazza era ancora viva. Un’ambulanza l’ha portata all’ospedale di Valdagno, dove è morta intorno alle 6 del mattino, a causa delle ferite riportate nella caduta.

Per Maria Elena Pinna, il sostituto procurator­e di Vicenza che ha coordinato gli accertamen­ti dei carabinier­i, non c’è alcun mistero dietro la morte della ragazza. Solo una tragica fatalità. Per questo non ha ritenuto necessario disporre neppure l’autopsia.

Nell’appartamen­to di Recoaro resta il dolore di un padre sul quale la vita sembra accanirsi. Nel 1991 sua moglie era rimasta vittima di una serie di complicanz­e sorte dopo aver dato alla luce Elena. Era entrata in coma e ci è rimasta per vent’anni. Per tutto quel tempo Enrico Bertoldi si è occupato di lei, oltre che della figlia invalida. Fino al giorno di Capodanno del 2011, quando la donna è morta e lui si è ritrovato vedovo, a crescere Elena.

Poi è arrivata Antonella, la nuova compagna alla quale la ventisette­nne si è subito affezionat­a. E così, con la ragazza ormai adulta e capace di convivere con la propria disabilità, le cose sembravano finalmente aver trovato un giusto equilibrio anche per quest’uomo.

Invece dall’altra notte si ritrova a dover fare i conti con un incidente assurdo e inspiegabi­le. Quella «spintarell­a verso l’alto», che ha ucciso sua figlia.

 ??  ?? La vittima Elena Bertoldi, 27 anni , è morta la notte scorsa cadendo accidental­mente dalla finestra di casa (a sinistra) a Recoaro, in provincia di Vicenza,
La vittima Elena Bertoldi, 27 anni , è morta la notte scorsa cadendo accidental­mente dalla finestra di casa (a sinistra) a Recoaro, in provincia di Vicenza,

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy