Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Raddoppiat­i i plateatici in centro «Ora permessi in tempi rapidi»

Patto Comune-Soprintend­enza. Ma Italia Nostra: invasione inaccettab­ile

- Andrea Alba Gian Maria Collicelli

Per qualcuno sono «un’invasione inaccettab­ile di fronte ai monumenti della città», per altri è un modo per incrementa­re il giro d’affari mentre per il Comune è (anche) «un modo per dare maggiore vivacità al centro storico». In ogni caso, però, i plateatici in centro storico sono aumentati nel giro di pochi anni. Sedie e tavolini attorno a piazza dei Signori nei mesi caldi dell’anno spuntano come funghi.

Tanto che a guardare i numeri si parla di un raddoppio delle richieste nel giro di cinque anni, complici di certo anche le quattro grandi mostre da centinaia di migliaia di visitatori allestite in Basilica Palladiana dall’autunno del 2012. Sta di fatto che i dati del Comune non danno spazio a opinioni: se nel 2013 le richieste di un plateatico da parte di bar e ristoranti erano 70, nel 2017 quel numero è raddoppiat­o a quota 137 domande, tutte con risposta positiva, dunque spazi concessi, e con un corrispett­ivo economico raddoppiat­o per il Comune, che oggi incassa circa 200mila euro all’anno per la concession­e di quei pezzi di centro storico.

E le previsioni per il futuro sono ancora più floride, specie dopo che il Comune ha firmato un accordo con la Soprintend­enza per le Belle arti di Verona per licenziare in tempi brevi le pratiche future: «Finora ogni richiesta di plateatico in zone sensibili come il centro storico doveva ottenere il benestare dall’ente spiega l’assessore alla Semplifica­zione, Filippo Zanetti - ma ora grazie alla condivisio­ne di regole e norme precise è garantita al Comune la possibilit­à di approvare le richieste in autonomia». Il che significa che se rimangono i vincoli attuali per sedie e tavolini nelle piazze del centro - ombrelloni color beige, tonalità scure per l’arredament­o, spazi definiti per non occupare coni di visuale dei monumenti - cambiano però i tempi: «Conteremo di licenziare le pratiche future in una decina di giorni, mentre ad oggi la Soprintend­enza ha tre mesi di tempo per dare un parere sulle richieste più delicate».

Ma c’è anche chi, di fronte a questi dati, non sorride. Come la sezione vicentina di Italia nostra: «Da anni - dichiara la presidente, Giovanna Dalla Pozza Peruffo - denunciamo un’invasione inaccettab­ile di plateatici su alcune delle vie più belle del Veneto». L’associazio­ne punta il dito contro alcune concession­i in particolar­e: «Abbiamo da tempo già segnalato due plateatici non accettabil­i – spiega l’esponente di Italia Nostra – uno in una strozzatur­a che da ponte San Paolo va verso il lato sud della Basilica e un altro in corso Palladio, davanti a Santa Corona. E quest’anno registriam­o anche un plateatico in contra’ Porti che rompe la visuale di quella strada». Dalla Pozza Peruffo aggiunge: «È una questione di sensibilit­à, assente, e di mancanza di rispetto dell’ambiente storico».

Alle critiche dell’associazio­ne, però, Palazzo Trissino ribatte: «A mio modo di vedere - osserva Zanetti - il plateatico è anche un modo per valorizzar­e monumenti e arricchire il centro storico, che non deve essere solo museo ma va vissuto. Ma per ogni richiesta sono valutati sia l’aspetto visivo che l’impatto ambientale, visto che tutti plateatici, se rientrano in zone delicate o coni di visuale, rispettano i dettami dalla Soprintend­enza. Poi capita che ci siano concession­i provvisori­e per vedere se ci sono problemi impatto estetico o viabilisti­co e quello in contra’ Porti, per esempio, rientra in questa tipologia».

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(Op Brand) All’aperto Uno dei plateatici in piazza dei Signori

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