Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La super-container dirottata a Trieste Scoppia la polemica

Il Porto si difende: «Si tratta solo di lavori al bacino»

- F. B. - A. Z.

La mega nave container VENEZIA partita dalla Corea viene «dirottata» a Trieste e scoppiano le polemiche.

«La Regione non fa niente per il “suo” porto», attacca la consiglier­a pd Alessandra Moretti, «il porto di Venezia senza nuovi scavi perde la sua competitiv­ità», si lamentano gli operatori. L’annuncio è arrivato nel fine settimana: «Motivi operativi», li definisce Evergreen Shipping Agency la società che gestisce il collegamen­to.

In realtà il problema è dato dai lavori al bacino di evoluzione che non permette alla Cma Cgm Cendrillon (una nave lunga 330 metri con un pescaggio fino a 12,6) di arrivare in banchina. «È un problema temporaneo, abbiamo completato il dragaggio, serve la bonifica bellica che deve completare, già lunedì, la Marina Militare. Nessun dirottamen­to, la nave è stata solo momentanea­mente spostata su Trieste per rientrare a scalare su Venezia alla prossima settimana», dice il presidente del Porto Pino Musolino.

Ma il problema resta, perché nei prossimi anni l’arrivo delle mega-navi comporterà una scelta di campo dell’ente e della città. Paolo Costa aveva pensato il mega-terminal off shore, Musolino, conside-randolo eccessivo, ha virato verso un terminal più piccolo alla bocca di porto di Malamocco. «Stiamo lavorando su dati e analisi scientific­he non ci faremo trovare impreparat­i», precisa il presidente.

Ma è chiaro che l’equili- brio dello scalo veneziano è sempre più precario stretto tra aspetto fisico-morfologic­o (il piano regolatore non prevede scavi di canali oltre i 12 metri) e quello economico. Vale per il traffico commercial­e ma anche per le navi da crociera.

«Se le navi cinesi, per ragioni “operative”, cominciano a sbarcare le loro merci a Trieste, significa che Venezia sta dicendo addio alla Via della seta — critica Moretti — Un declassame­nto figlio del disinteres­se di tanti, non ultima la Regione Veneto che, in questi anni, nulla ha fatto o detto per scongiurar­e decisioni che hanno portato al rafforzame­nto del porto triestino a discapito del nostro». Le polemiche non mancano nemmeno sul fronte delle crociere, con uno stallo che dura da sei anni e il Porto al lavoro sulla soluzione Marghera dopo le decisioni del Comitatone dello scorso 7 novembre.

Il comitato No grandi navi ha già lanciato una nuova manifestaz­ione per il prossimo 10 giugno e proprio giovedì scorso ha incassato un successo giudiziari­o per il «tuffo collettivo» di una protesta analoga risalente al settembre del 2013. Quel giorno una cinquantin­a di attivisti si erano lanciati in acqua per sospendere il passaggio delle navi da crociera e l’immagine aveva fatto il giro del mondo.

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