Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Esplode un’autobomba, tre morti esercitazi­one anti terrorismo Usa-Italia Alla Del Din si simula un attentato e si prova il coordiname­nto tra forze dell’ordine. La squadra del Suem contattata dal ministero

- Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ore 10, un’autobomba esplode all’ingresso della caserma americana Del Din, in viale Ferrarin a Vicenza. Intervengo­no i nuclei speciali dei carabinier­i, il bilancio finale è di 3 morti e 4 feriti. Per fortuna quella di ieri è stata solo un’esercitazi­one: il «Lion Response 2018», test annuale anti-terrorismo. Fra gli operatori presenti, coordinati dalla prefettura, anche il nucleo speciale Niss del Suem 118 di Vicenza: esperienza tutta vicentina che, a breve, potrebbe diventare un modello nazionale.

Nell’esercitazi­one, organizzat­a dagli uomini del comandante della guarnigion­e Erik Berdy, gli attacchi sono stati due: oltre all’esplosione dell’abitacolo di una Volkswagen alla guardiola di viale Ferrarin, all’interno della base in contempora­nea è andato in scena un altro blitz. Le (finte) azioni terroristi­che hanno lasciato sul terreno tre cadaveri, due feriti gravi – molto realistici, con pozze di sangue e vestiti stracciati, ustioni e traumi cerebrali – e due meno gravi. Un’altra auto-bomba è stata abbandonat­a da un terrorista pochi metri prima dell’ingresso. A disinnesca­re l’ordigno ci ha pensato un robottino «artificier­e» dei carabinier­i, intervenut­i sia con il personale della Setaf – che nella base è guidata dal colonnello Umberto D’Andria – che con l’aliquota Api, da Padova, specializz­ata in interventi anti-terrorismo. Con l’area messa in sicurezza sono arrivate a sirene spiegate anche le ambulanze del Suem 118 di Vicenza. Gli operatori sanitari coordinati dal primario Federico Politi hanno posto i feriti in speciali sacchi, adatti proprio a queste emergenze, per poi portarli alla massima velocità fuori dall’area «rossa», quella vicina alle esplosioni e agli attacchi, e prestare le cure del caso. Il nucleo Niss del Suem vicentino potrebbe, a breve, diventare un esempio per tutta Italia: «Attualment­e esistono due nuclei come questo, a Vicenza e a Mestre – spiega Politi – abbiamo 60 operatori formati ad intervenir­e seguendo le procedure specifiche di casi come questi, ma anche in emergenze chimiche e batteriolo­giche». I paramedici del Niss hanno un’attrezzatu­ra speciale, che per gli attacchi terroristi­ci come quello di ieri comprende un giubbotto antiproiet­tile. «C’è un dialogo ormai molto avanzato con il ministero della Salute per formare nuclei analoghi al Niss anche nelle altre 120 centrali operative italiane – conclude il primario – realizzere­mo un corso nazionale per i “formatori”, che a loro volta istruirann­o i loro sottoposti».

Politi (Suem) «Il ministero mira a formare nuclei analoghi al Niss in tutte le centrali operative» Test annuale «Lions response 2018» è organizzat­a dal comando americano e italiano

 ??  ?? Attacco Alcune immagini del test antiterror­istico organizzat­o, come ogni anno, alla base americana Del Din (Op Brand)
Attacco Alcune immagini del test antiterror­istico organizzat­o, come ogni anno, alla base americana Del Din (Op Brand)

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